Allacciamo i giubbotti antiproiettile: ci attendono cinque lunghi e turbolenti anni. Ieri, mercoledì 27, il Parlamento europeo ha approvato la nuova Commissione europea di Ursula von der Leyen.
Noi del M5S abbiamo votato contro insieme a tutta The Left, la nostra famiglia politica europea. La nuova Commissione europea di von der Leyen è passata – 370 sì, 282 no e 36 astenuti – col sostegno di un’accozzaglia eteroclita che va dai Verdi e dal centrosinistra alla destra piena caratterizzata (fra l’altro) dal negazionismo climatico.
Traduzione: von der Leyen potrà far approvare provvedimenti retrogradi o anti ambientali facendo a meno dei voti del centrosinistra e contando solo su quelli della destra.
Questa prospettiva ha spaccato i gruppi politici del Parlamento europeo. Vari esponenti Verdi e del centrosinistra hanno votato “no”. In fondo a questo post, il modo in cui hanno votato gli europarlamentari italiani presenti in aula.
Seppur con i toni sfumati richiesti dall’occasione, nel discorso che ha preceduto i voti von der Leyen ha ripetutamente alluso alla guerra e al riarmo europeo. Ha parlato anche della necessità di recuperare la competitività dell’economia europea, omettendo di dire che sono state le sue politiche a ridurci in questo stato.
La sua “ricetta” è attuare il rapporto Draghi, cioè i consigli di uno che è nelle stanze dei bottoni da trent’anni e anziché ammettere “Abbiamo sbagliato tutto” chiede, anche lui, il riarmo e in più chiede di indirizzare verso i bisogni delle aziende (che non sono certo scuole e sanità) una spesa pari al 4,5% circa del PIL.
Per il resto, in aula von der Leyen ha fatto due annunci.
Il primo: dopo aver rinunciato al gas russo a buon mercato dei gasdotti, l’UE rinuncerà anche al gas liquefatto russo, che ultimamente rappresenta il 17% delle importazioni. Non una parola sulla nuova crisi dell’energia e sui rincari che questo comporterebbe, né sulla necessità di rinunciare al gas liquefatto americano, che ha un impatto sul clima peggiore del carbone perché è shale gas la sua estrazione è accompagnata da fughe di metano in atmosfera.
Il secondo annuncio di von der Leyen riguarda la volontà di far entrare l’Ucraina nell’UE. Significa incorporare nell’Unione europea innanzitutto la guerra, e poi anche un Paese che – finché la guerra non è iniziata – le stesse istituzioni europee descrivevano come corrottissimo. In proposito, ecco il rapporto 2021 della Corte dei conti UE.
Oggi, per trovare notizie sulla corruzione in Ucraina bisogna leggere ad esempio il Times. Ha scritto pochi giorni fa che i fondi per proteggere le stazioni della rete elettrica dai bombardamenti russi, seppur stanziati, non sono mai arrivati. Secondo il funzionario responsabile dei lavori ciò è avvenuto a causa di “interessi particolari”. Praticamente, perché non sono state pagate tangenti a chi tiene i cordoni delle casse pubbliche. L’articolo del Times è a pagamento. C’è però un riassunto da fonte ucraina.
Per il resto, che dire dei commissari entranti e delle linee politiche della nuova Commissione europea targata von der Leyen? Il commissario alla Difesa, Andrius Kubilius, è un dottor Stranamore. La commissaria agli Esteri, Kaia Kallas, è stata l’unica ad appoggiare l’ideona di Macron di inviare in Ucraina truppe occidentali. Per quanto si frughi nella biografia del commissario all’Industria, Stéphan Séjourné, alla voce “lavoro” risultano solo uno stage al municipio di Parigi e “alcuni mesi” in un sindacato. Per il resto, è campato grazie ad incarichi ricevuti nei palazzi del potere.
Infine, ecco come hanno votato i deputati italiani al Parlamento europeo.
A FAVORE – Forza Italia: Chinnici, Falcone, Martusciello, Moratti, Princi, Salini, Tosi. Sudtiroler Volkspartei: Dorfmann. PD: Annunziata, Benifei, Bonaccini, Corrado, Decaro, Gori, Gualmini, Laureti, Lupo, Maran, Moretti, Nardella, Picierno, Ricci, Ruotolo, Tinagli, Topo, Zan, Zingaretti. Fratelli d’Italia: Berlato, Cavedagna, Ciccioli, Ciriani, Crosetto, Donazzan, Fidanza, Fiocchi, Gambino, Gemma, Inselvini, Magoni, Mantovani, Milazzo, Nesci, Picaro, Polato, Procaccini, Razza, Sberna, Squarta, Torselli, Ventola, Vivaldini.
CONTRARI – PD: Strada, Tarquinio. Lega: Borchia, Ceccardi, Cisint, Patriciello, Sardone, Stancanelli, Vannacci. Indipendenti: Marino, Orlando. Europa Verde-Verdi: Scuderi. M5S: Antoci, Della Valle, Furore, Morace, Palmisano, Pedullà, Tamburrano, Tridico. Alleanza Verdi e Sinistra: Lucano, Salis.