Governance dell’unione dell’energia: faro sui sussidi ai fossili ed efficienza elevata a rango di infrastruttura

Il Regolamento per la Governance dell’Unione dell’energia ha ricevuto l’approvazione definitiva a Strasburgo e sono diventate legge europea alcune nostre proposte come l’efficienza che assume il rango di “infrastruttura”. I sussidi ai fossili vengono inoltre “attenzionati”

Efficienza energetica e contrasto ai sussidi alle energie fossili, finalmente anche in questo provvedimento legislativo abbiamo raccolto quanto seminato in alcuni anni di lavoro. Insieme alla direttiva rinnovabili, martedì 13 novembre, l’assemblea plenaria del Parlamento Europeo di Strasburgo ha infatti dato l’approvazione definitiva ad altri due provvedimenti del pacchetto energia pulita ai quali ho lavorato come relatore ombra. Si tratta del Regolamento per la governance dell’Unione dell’energia e della Direttiva efficienza energetica per il periodo 2020-2030.

I due testi sono quelli su cui il Parlamento Europeo ha raggiunto l’accordo politico con il Consiglio UE, l’altro co-legislatore europeo. La Direttiva efficienza energetica è scialba e piatta e abbiamo votato a favore solamente perché è di molto migliorativa rispetto alla ancora più scialba proposta iniziale della commissione (e perché il relatore Miroslav Poche ha dato il massimo che poteva. Abbiamo invece con grande convinzione votato a favore del Regolamento governance, che è la chiave di volta del pacchetto energia pulita e tratta anche di efficienza energetica in maniera innovativa come da noi proposto.

Il regolamento stabilisce come gli Stati membri dovranno concretamente recepire ed attuare nel decennio 2020-2030 attraverso i loro piani nazionali relativi ad energia e clima, le politiche energetiche dell’UE, fra cui la direttiva rinnovabili. Contiene tre efficaci strumenti nati dall’azione del M5S:

  • l’obbligo di allineare con gli accordi di Parigi sul clima le strategie nazionali relative ad energia e clima;
  • i principi in base ai quali l’efficienza energetica dev’essere messa al primo posto e va trattata come un’infrastruttura per l’energia. Ciò significa che si deve dare priorità all’efficienza ogni qualvolta sia più conveniente risparmiare energia invece di trasportarla o aumentarne la produzione. Concetto di puro buon senso ma niente affatto scontato;
  • l’obbligo per gli Stati membri di descrivere tutti i sussidi nazionali all’energia, in particolare quelli per le fonti fossili, e di fornire ragguagli sulla loro eliminazione graduale.

L’ultimo punto è particolarmente importante. Nelle decine di documenti – migliaia e migliaia di pagine – che compongono il pacchetto energia pulita (l’elenco è accessibile qui) è efficacemente sepolta l’informazione che questi sussidi ammontano a 300 miliardi di euro all’anno: ossia in media 600 euro per ogni cittadino europeo. Il dato si trova a pag. 7 del secondo allegato della comunicazione “Energia pulita per tutti”.

Due fra i più importanti provvedimenti del pacchetto energia pulita devono ancora raggiungere l’aspetto definitivo e l’approvazione. Sono il Regolamento e la Direttiva per il mercato elettrico. E’ in corso il trilogo, la trattativa politica con il Consiglio UE. Vi terremo informati.

Foto: Vincent van Gogh, La mietitura in Provenza

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