Perché tante persone, in Italia e non solo, fanno di tutto per bloccare il dispiegamento delle energie rinnovabili? Il motivo sta nel fatto che la legislazione UE sembra fatta apposta per renderle detestabili.
Che clamoroso autogol. Solo attraverso le rinnovabili la stessa UE, così povera di risorse naturali, può ottenere la sicurezza energetica e l’indipendenza geopolitica.
La settimana scorsa, la rivista The European Files ha pubblicato un mio articolo che lo spiega. Qui c’è la traduzione italiana.
Basta scorrere le notizie per imbattersi quotidianamente nei “No” a furor di popolo a centrali fotovoltaiche, eoliche e simili. Questi impianti producono energia elettrica che costa praticamente solo quanto l’ammortamento dell’investimento iniziale. Cifre prevedibili e basse, mentre invece il prezzo dei combustibili fossili è alto e variabile in seguito a speculazioni ed umori dei mercati.
La gente sarebbe più che favorevole ai progetti per le rinnovabili se la loro realizzazione facesse abbassare le bollette, soprattutto ora che sono da infarto. Ma le regole UE sul mercato elettrico impediscono alle rinnovabili di fare abbassare le bollette e inducono quindi i cittadini ad opporsi agli impianti.
Infatti, nell’UE il prezzo di tutta l’energia elettrica è determinato dal prezzo dell’energia elettrica prodotta dalla fonte più costosa (ora è il gas) ma necessaria per soddisfare la domanda.
Bisogna disaccoppiare il prezzo dell’energia rinnovabile dal prezzo dell’energia fossile. Lo chiede (tra le altre cose) una mia lettera alla Commissione europea firmata da una trentina di europarlamentari di vari schieramenti.
Come ho scritto su The European Files, finché questo non accadrà, il basso prezzo dell’energia rinnovabile non si trasferirà nelle bollette. La gente continuerà ad opporsi agli impianti per le rinnovabili. E l’UE sarà in posizione di dipendenza geopolitica dall’importazione dei combustibili fossili: siano essi russi o statunitensi.