ETS2, l’Unione europea prepara un’altra mazzata sulle bollette

Un altro aumento delle bollette: una mazzata grossa. La Commissione europea non vuole sentire ragioni e scalda i motori del maxi rincaro che si abbatterà sui cittadini fra due anni senza preoccuparsi, almeno per ora, di adeguati correttivi sociali.

Il 10,6% della popolazione UE si trova già in condizione di povertà energetica. Significa che i costi troppo alti obbligano a ridurre il consumo di energia e ad abbassare il riscaldamento al di sotto del livello di comfort. Il dato è il più recente e si riferisce al 2023. Nel 2022 e nel 2021 la percentuale era, rispettivamente, del 9,3% e del 6,9%.

Giovedì scorso, 16 gennaio nella commissione ITRE del Parlamento europeo, che si occupa fra l’altro di energia, ho provato incalzare il Commissario olandese al Clima Wopke Hoekstra. Niente da fare, purtroppo. Lo scambio di battute è nel video in fondo al post.

La mazzata attesa per il 2027, e i cui preparativi stanno per iniziare, si chiama ETS2. Si tratta di estendere al trasporto pubblico e privato, ai consumi energetici degli edifici e ad alcune piccole imprese il sistema EU ETS che in sostanza fa pagare le emissioni di gas serra derivanti dall’impiego dei combustibili fossili. Lo scopo, ovviamente, è indurre la diminuzione delle emissioni. Essa però in questi anni è già avvenuta in conseguenza di un aumento dei costi dell’energia indipendente da ETS2.

Inserire sulla situazione attuale un carico che era stato pianificato con scenari energetici differenti da quelli odierni è assai pericoloso per gli effetti sulle famiglie.

Ridurre rapidamente le emissioni di gas serra è molto importante. È addirittura vitale per i nostri figli e per le generazioni future. Però non deve avvenire attraverso operazioni di macelleria sociale.

Nel 2021, la Commissione europea ha effettuato uno studio di impatto di ETS2: si prevede che causi un aumento del prezzo del gas al dettaglio compreso fra il 9% ed il 33%.

In seguito alla decisione UE di fare a meno del gas russo a basso prezzo trasportato dai gasdotti, dal 2021 (la data dello studio di impatto) il prezzo del gas è già aumentato dell’80%.

Per questo in commissione ITRE ho appoggiato la richiesta della Slovacchia di ritardare di un anno l’entrata in vigore di ETS2, sollecitando la Commissione europea ad effettuare nel frattempo un nuovo studio di impatto per calibrare i correttivi sociali ed eventualmente inserire un supporto economico europeo per il passaggio rapido dalle caldaia a gas alle pompe di calore, così da impedire un bagno di sangue ed un ulteriore aumento della povertà energetica.

Il commissario Wopke Hoekstra non ha voluto sentire ragioni.

Il 2027 sembra lontano, ma una decisione dell’UE è come un treno: più difficile da fermare quando le ruote sono in moto. Per questo bisogna agire subito. Faremo di tutto affinché l’Unione Europa dia, sì,  il suo contributo alla lotta al cambiamento climatico, ma anche affinché ETS2 non provochi danni sociali.

Una situazione del genere induce ad interrogarsi. Il commissario Hoekstra è così sciocco da non capire le difficoltà dei cittadini? Vuole rendere odiosa la transizione energetica? Vuole sfruttarla per trasferire risorse dal basso verso l’alto della piramide sociale?

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