Testo unico sulle rinnovabili, il governo Meloni può solo vergognarsi

Di fronte al parere del Consiglio di Stato, pubblicato pochi giorni fa, sullo schema del decreto legislativo per il testo unico sulle energie rinnovabili, il Governo di Giorgia Meloni può solo vergognarsi, cambiare mestiere e – semmai – darsi all’ippica.

Il testo unico sulle rinnovabili è totalmente raffazzonato ed è anche incoerente con obiettivi dell’Unione europea. Se diventasse definitivo non consentirebbe neppure ai cittadini di sapere a quali norme conformarsi per l’installazione e a quali no.

Il Consiglio di Stato infatti nota fra l’altro la poca chiarezza della parte relativa all’abrogazione delle vecchie norme incoerenti con quelle che si vorrebbero varare ora.

Si tratta dell’ennesima vessazione di questo Governo nei confronti delle rinnovabili e di coloro che intendono sfruttarne le potenzialità ambientali per alleggerire le bollette ormai insopportabili

Lo schema di decreto dice che le pratiche per installare le rinnovabili si svolgeranno su una piattaforma online, ma la direttiva RED II prevede iter online entro il 21 novembre 2025 e nel testo governativo non compare alcuna data.

Traduzione: arrangiatevi a tempo indeterminato, sempre che ci riusciate. Alla faccia della semplificazione.

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