È in arrivo l’immensa ondata di lavoro legata al bilancio pluriennale UE 2021-2027. Sono in corso i delicati “triloghi” sull’energia pulita e numerosi dossier legislativi relativi soprattutto al digitale. Sono decisioni che condizioneranno per molto tempo la vita dei 500 milioni di cittadini UE
Mentre in TV si raccontano stupidaggini e falsità sul Movimento, sono giorni e settimane frenetiche, qui a Bruxelles.
Nel corso di questi quattro anni al Parlamento Europeo non mi ero mai trovato a dover seguire contemporaneamente dossier legislativi e non, così numerosi e così importanti proprio nel momento in cui si va formando il Governo del Cambiamento.
Sono processi, decisioni, direttive e regolamenti che condizioneranno per molto tempo la vita di 500 milioni di cittadini europei.
Mi riferisco innanzitutto, ma non solo, al futuro quadro legislativo UE per l’energia pulita, ora nella delicata e decisiva fase di trilogo. L’esito di questo passaggio condizionerà la vita quotidiana di 500 milioni di cittadini europei e la salute del pianeta per i prossimi 10 anni. Nella commissione parlamentare ITRE di cui faccio parte sono l’unico membro permanente del M5S. Qui a Bruxelles siamo (ancora) pochini e tutti fra noi si devono fare in quattro. Da qualche mese di colpo il lavoro si è raddoppiato e mi sono trovato a dover seguire una montagna di questioni, molte delle quali relative al digitale, e in attesa di un’ulteriore imminente ondata legata all’arrivo delle numerose e importantissime proposte legislative del bilancio UE 2021-2027 riguardanti industria, ricerca, energia e telecomunicazioni.
Si è stabilito in commissione di lavorare ai temi legati al bilancio pluriennale UE con la massima rapidità, con l’obiettivo di approvare le misure entro questa legislatura e parte del lavoro preparatorio va fatto prima della pausa estiva. Data la situazione, in queste settimane devo fermarmi a Bruxelles (o a Strasburgo, quando il Parlamento Europeo é in seduta plenaria) per utilizzare nel migliore dei modi, anche nel fine settimana ogni briciola del mio tempo e della mia energia.
I triloghi sull’energia pulita e rinnovabile
Attualemente sono in fase di trilogo (la trattativa politica fra Parlamento Europeo e Consiglio UE) la direttiva sull’efficienza energetica, il regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia (è in ballo lo stop ai sussidi alle fonti fossili di energia, a favore del quale si é espresso il Parlamento Europeo) e la direttiva rinnovabili: ci battiamo per consolidare le vittorie ottenute in plenaria sui diritti dei piccoli produttori-consumatori e sul riconoscimento che la geotermia può essere inquinante, come nel caso delle centrali geotermiche del Monte Amiata.
Ma c’è anche un altro, importantissimo fronte all’interno della direttiva rinnovabili: quello del target di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2030. Il target è fondamentale per evitare di lessare il pianeta Terra con gas serra e conseguenti cambiamenti climatici. Il Parlamento Europeo ha votato per un target del 35%, il Consiglio UE si è espresso per il 27% e su questa meschina percentuale o poco più sembrerebbe si sia arroccata l’Italia, dal momento che non figura fra gli Stati recentemente dichiaratisi disponibili a puntare più in alto. Chissà che con il nuovo governo saremo in tempo a far cambiare direzione, è questione di giorni.
La commissione parlamentare ITRE si occupa anche di telecomunicazioni. Come se i triloghi sull’energia non bastassero, è in corso il trilogo sulla direttiva per il codice europeo delle comunicazioni elettroniche.
Contemporaneamente mi sto preparando per altri due triloghi di inizio imminente sull’energia pulita: il regolamento e la direttiva sul funzionamento del mercato elettrico. La direttiva, secondo il Parlamento Europeo (grazie ai nostri emendamenti M5S), deve comprendere il virtual net metering e il ruolo attivo dei cittadini anche per “vendere” i loro negawatt. Bisognerà difendere tutto questo al tavolo negoziale con il Consiglio UE: stiamo affilando le armi.
Il digitale (e non solo) in commissione parlamentare ITRE
Oltre ai triloghi, c’è tutto il lavoro nella commissione parlamentare ITRE. La parte forse più importante è quella relativa agli emendamenti per cercare di correggere verso il meglio le proposte legislative della Commissione Europea: ogni forza politica presenta i suoi, ma subito dopo, per aumentare le speranze di approvazione, bisogna sedersi a un tavolo con gli altri membri della commissione, individuare (sempre che esistano) le convergenze e tradurle in emendamenti di compromesso sostenuti da più forze politiche.
Sono freschi freschi i nostri emendamenti sulla proposta legislativa della Commissione Europea per il regolamento sul programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica. I nostri emendamenti (da cercare in questo documento sempre con parola chiave “Tamburrano”) insistono sulla necessità di migliorare la sicurezza nucleare e mirano ad eliminare le parti che alludono in termini favorevoli all’uso dell’energia nucleare. Miriamo anche ad eliminare gli aumenti dei fondi ad ITER, la costosissima ed ed assai energivora ricerca sulla fusione nucleare. Da 15 anni si ripete che i risultati “saranno realtà fra 15 anni” ma progressi concreti, in tutto questo tempo, prossimi allo zero.
Sono in corso gli incontri per gli emendamenti di compromesso, sempre in commissione ITRE, su due proposte legislative relative al digitale. Si tratta del cosiddetto regolamento sulla cybersicurezza (nostri emendamenti in questo documento sempre con ricerca con parola chiave “Tamburrano”) e del regolamento che istituisce l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni. Si tratta delle tecnologie e dell’uso di potenti supercomputer. Qui i nostri emendamenti (da cercare sempre con la stessa parola chiave).
Anche la commissione TRAN (trasporti e turismo), in cui sono membro sostituto, vuole la sua parte: sono in discussione in questi giorni gli emendamenti di compromesso a proposito della proposta legislativa per il regolamento sulle emissioni di anidride carbonica di auto nuove e nuovi veicoli commerciali leggeri.
Sventare un pericolo per le piccole e medie imprese
Provengono ancora dal lavoro in commissione ITRE due dossier che sto seguendo e che si accingono ad approdare nell’assemblea plenaria del Parlamento Europeo: l’interrogazione orale alla Commissione Europea per sollecitarla a varare un quadro normativo sulle distributed ledger technologies (i nostri emendamenti sono in questo documento; ricerca sempre con parola chiave “Tamburrano”) e l’interrogazione che mira a sollecitare una nuova definizione UE di piccole e medie imprese. E’ un documento importantissimo quest’ultimo perché – se non si cambia strada – la nuova definizione porterà solo svantaggi alle imprese italiane. Ci prepariamo dunque a tornare alla carica in plenaria sull’onda dei concetti contenuti negli emendamenti che abbiamo presentato in commissione (in questo documento; ricerca con parola chiave “Tamburrano”) per sventare il pericolo.
Il lavoro che ci aspetta. Domini internet, carburanti alternativi, blockchain…
Fin qui il lavoro in corso. Ora il lavoro che ci aspetta e per il quale ci stiamo preparando. E’ appena arrivato in commissione ITRE il punto di partenza (tecnicamente, la bozza di opinione) per contribuire alla “relazione d’iniziativa” della commissione trasporti (in sostanza, una sollecitazione affinché la Commissione Europea avanzi una proposta legislativa) sulla necessità di predisporre infrastrutture per i carburanti alternativi. Bisognerà studiare, approfondire, emendare, ancora battersi.
Inoltre, in virtù appunto del fatto che sono rimasto unico titolare permanente del M5S nella commissione parlamentare ITRE dovrò provare a seguire le proposte legislative delle quali questa commissione dovrà fra poco occuparsi: il regolamento sull’uso dell’estensione.ue nei domini internet; la direttiva sul riuso dei dati prodotti dal settore pubblico; il regolamento sui servizi di intermediazione on line; la direttiva sulla protezione di coloro che denunciano la violazione di una legge europea. Sono in arrivo anche le relazioni d’iniziativa per indurre la Commissione Europea ad avanzare proposte legislative su auto senza pilota, blockchain, istruzione digitale.
L’onda anomala legislativa del bilancio pluriennale UE 2021-2017
Infine, la commissione ITRE avrà la sua corposa parte nell’esame della ciclopica onda di decisioni da prendere sul bilancio pluriennale dell’Unione Europea 2021-2027: 1.135 miliardi di euro. La distribuzione di questa montagna di denaro costituirà la cornice delle politiche degli Stati UE e della vita quotidiana dei 500 milioni di cittadini europei.
Ai numerosi documenti già prodotti dalla Commissione Europea sul bilancio si aggiungeranno, nel giro di un paio di settimane, le proposte legislative relative alle spese nei singoli settori. Si è stabilito che commissione ITRE ne esaminerà dieci: programma quadro per la ricerca e l’innovazione; Horizon Europe per la ricerca (complessivamente si parla di 100 miliardi); la già citata (e secondo me, come ho detto, discutibilissima) ricerca ITER per la fusione nucleare; il pacchetto di spesa relativo a sicurezza alimentare, COSME (competitività di piccole e medie imprese), competizione, statistiche e consumatori e fondo europeo per la difesa; il programma spaziale europeo; i finanziamenti per le infrastrutture CEF (Connetting Europe Facilities); il pacchetto relativo al digitale (supercomputer, cybersicurezza, intelligenza artificiale…); il decommissionamento nucleare della Lituania; il decommissionamento di impianti nucleari e gestione delle scorie; il fondo InvestEU.
La mole di lavoro e responsabilità è tanta e l’Italia dovrà tornare a contare in Europa: il Governo del Cambiamento si siederà a breve ai tavoli del Consiglio dell’Unione Europea.
Ecco perché ho rinunciato queste settimane a tornare in Italia: ogni ora, ogni giornata passata qui è troppo importante in questo momento.
Da oggi lo è ancora di più.