La commissione ITRE del Parlamento Europeo dice sì alle nostre proposte che miglioreranno la vita dei cittadini produttori di energia rinnovabile spazzando via le inique vessazioni cui sono stati sottoposti
Siamo felici di poter dare una gran bella notizia dall’Europa. Nella mattinata di oggi 28 novembre, la commissione ITRE (energia, ricerca e industria) del Parlamento Europeo si é espressa sulla direttiva rinnovabili che sta prendendo forma all’interno delle istituzioni UE ed ha fatto propri i nostri input relativi ai diritti dei cittadini e delle comunità che autoproducono energia rinnovabile.
E’ una svolta. La legislazione UE ora in vigore fa riferimento ai diritti dei cittadini solo in qualità di consumatori di energia. Assente finora la dimensione relativa ai diritti dei cittadini che autoproducono energia rinnovabile. Di conseguenza essi sono esposti a vessazioni in Italia come in altri Stati UE. Clamoroso, negli anni scorsi, fu il caso della Spagna.
Già la proposta legislativa sulle rinnovabili avanzata dalla Commissione Europea aveva incorporato il nostro lavoro degli scorsi anni a favore degli autoproduttori e autoconsumatori di energia rinnovabile. Gli emendamenti approvati dalla commissione ITRE ampliano e salvaguardano ulteriormente questi diritti.
TUTTI HANNO DIRITTO A PRODURRE, STOCCARE E CONSUMARE ENERGIA RINNOVABILE SENZA PAGARE TASSE
La commissione ITRE ha detto che gli Stati UE dovranno garantire a tutti i consumatori di energia il diritto di:
- produrre, stoccare e autoconsumare energia rinnovabile senza pagare tasse, oneri e simili
- vendere senza intermediari l’energia autoprodotta
- associarsi nella produzione, nello stoccaggio e nel consumo su scala locale, formando una comunità dell’energia rinnovabile
- pagare oneri di rete equi e vendere alla rete elettrica a prezzo equo i surplus di energia autoprodotta: il prezzo dovrà essere come minimo pari a quello di mercato, con la possibilità di avere un compenso più alto per tener conto del valore aggiunto che i piccoli produttori offrono alla società e all’ambiente. E’ un’importante deroga alla legge del mercato alla quale é improntata la nascente direttiva rinnovabili.
Da sottolineare che, esercitando questi diritti, i piccoli produttori di energia conserveranno anche tutti i diritti di cui sono titolari in quanto consumatori. Gli Stati UE, ha inoltre detto la commissione ITRE, saranno tenuti a:
- rendere accessibile l’autoproduzione, lo stoccaggio e l’autoconsumo di energia rinnovabile anche agli inquilini, alle persone con basso reddito e a coloro che abitano in case popolari
- prevedere procedure semplificate ed alleggerire gli oneri burocratici a carico degli autoproduttori e comunità dell’energia
INCENTIVI “SU MISURA” SENZA PASSARE DAL MECCANISMO DELLE ASTE
Sempre stando a quanto approvato dalla commissione ITRE, gli Stati UE avranno la possibilità di offrire incentivi “su misura” all’energia rinnovabile prodotta dai singoli cittadini e dalle comunità dell’energia più piccole, evitando il meccanismo dell’asta introdotto dalle regole generali.
Contemporaneamente – e questo é obbligatorio – gli Stati UE dovranno strutturare gli incentivi per le rinnovabili in modo tale che i cittadini che producono energia e le comunità dell’energia siano in grado di competere su un piede di parità con i grandi produttori. Va inoltre a vantaggio dei piccoli produttori il divieto a modificare retroattivamente al ribasso gli incentivi.
Sui diritti degli autoproduttori-autoconsumatori e delle comunità dell’energia, e ne siamo orgogliosi, siamo riusciti a costruire in commissione parlamentare ITRE un amplissimo e solido consenso trasversale: abbiamo ottenuto quasi l’unanimità, hanno votato a favore perfino gli esponenti del PPE, centrodestra, notoriamente avversi a questo genere di provvedimenti.
Il lavoro paziente e certosino prima o poi, a quanto pare porta i suoi frutti.
Questo di oggi è il primo voto dell’Europarlamento sulla Direttiva Rinnovabili e costituisce la base a partire dalla quale, probabilmente nel corso del mese di gennaio, si esprimerà l’assemblea plenaria di Strasburgo.
Poi ci saranno i triloghi con il Consiglio UE e infine il recepimento. Il percorso è iniziato 2 anni fa ed è ancora lungo, ma la via tracciata va nella direzione giusta.
Lavoreremo per mantenere questo traguardo e proveremo anche a riproporre a migliorare le diverse cose che in questo voto non sono invece andate come avremmo voluto.
Contemporaneamente faremo in modo che anche nei quadri legislativi relativi alle regole UE per il mercato elettrico siano mantenute queste innovazioni per creare un quadro legale coerente e funzionante.