Passa in Commissione energia a Bruxelles la mia proposta per una definizione legale di “prosumer”.

I prosumer di energia: i cittadini produttori-consumatori. Una rivoluzione dell’energia e della società. In vista del voto in assemblea plenaria vi raccontiamo cosa sono.

I cittadini produttori e contemporaneamente consumatori di rinnovabili. Grazie ad una rete di piccoli impianti possono prendere il controllo di produzione e distribuzione dell’energia scalzando i grandi gruppi industriali delle energie fossili.

Un nuovo modello di energia e di società non solo é possibile, ma anche necessario: una rete in cui si produce, si consuma e ci si scambia fra pari energia da fonti rinnovabili al posto dell’attuale piramide che dalla grande centrale di produzione, alimentata da combustibili fossili, distribuisce energia ad ogni singolo consumatore ed immette una generosissima dose di gas serra all’atmosfera. Alla base di questo nuovo modello di energia e di società c’é il concetto di prosumer – la fusione dei vocaboli inglesi corrispondenti ai nostri “produttori” e “consumatori” – e ora per la prima volta, grazie al nostro lavoro, una definizione precisa dei prosumer e del loro ruolo é agli atti del Parlamento Europeo.

Uno schizzo del contesto prima di arrivare al nocciolo della questione. L’Europarlamento sta discutendo la comunicazione della Commissione Europea “New deal for energy consumers”. Il rapporto su questa comunicazione, curato da Theresa Griffin (S&D, Gran Bretagna)  é stato approvato la scorsa settimana dalla commissione parlamentare ITRE (energia ed industria), che ha accettato molti dei nostri emendamenti: di qui arrivate a tutti gli emendamenti che sono stati presentati; non c’é ancora l’edizione finale del testo corretto dagli emendamenti approvati. Il rapporto in maggio verrà votato in assemblea plenaria; ha lo scopo di indirizzare l’inclusione della dimensione relativa ai cittadini nella futura legislazione sull’energia, a cominciare dal “Nuovo assetto del mercato dell’energia elettrica” previsto per la seconda metà dell’anno.

Già il “New deal for energy consumers” della Commissione Europea concede ampio risalto al ruolo dei consumatori e cita la loro progressiva trasformazione in prosumer. Ma affinché i prosumers escano dall’ambito della retorica e diventino protagonisti in modo chiaro ed effettivo serve appunto la loro definizione. E noi l’abbiamo data: grazie ad un nostro emendamento cofirmato dai colleghi Borrelli e Paksas, il Parlamento Europeo

propone, al fine di contribuire in maniera proattiva a colmare la lacuna attuale, la seguente definizione operativa comune: i prosumers sono consumatori attivi di energia, come i nuclei familiari (sia proprietari e che inquilini), le istituzioni e le piccole aziende che partecipano al mercato dell’energia producendo energia rinnovabile, su base individuale o collettiva mediante cooperative, altre imprese o aggregazioni sociali; i prosumers possono inoltre contribuire all’efficienza energetica e/o sostenere la gestione del sistema energetico e l’integrazione della rete di fonti di energia rinnovabile oscillanti mediante reazione alla domanda; i prosumers contribuiscono al raggiungimento del pieno potenziale di generazione di energia rinnovabile massimizzando lo sviluppo di progetti energetici fotovoltaici, eolici o di altra energia rinnovabile su idonee aree urbane, compresi tetti, e su terreni che non sono in concorrenza con la produzione alimentare o la conservazione della biodiversità

Altre nostre richieste approvate dalla commissione ITRE:

  • adottare, nella futura legislazione, misure che stimolino il cambiamento di abitudini dei cittadini così da agevolare la transizione energetica verso le energie rinnovabili;
  • mostrare chiaramente nella bolletta le fonti dell’energia elettrica utilizzata, i costi fissi (tasse e imposte) e l’importo dovuto per il consumo vero e proprio; notificare ad ogni cittadino la tariffa per lui più vantaggiosa in base alle sue abitudini di consumo e far sì che le procedure per adottare questa tariffa siano semplicissime;
  • analizzare l’impatto sulle famiglie vulnerabili di qualsiasi proposta di modifica del mercato dell’energia;
  • riconoscere il diritto ad autoproduzione ed autoconsumo di energia; stabilire un quadro legislativo relativo al diritto ad immagazzinare e vendere l’energia in eccesso.

Più in generale, l’intera relazione guarda ai problemi legati all’energia con il punto di vista dei cittadini. Chiede che gli Stati membri sviluppino piani relativi all’energia dei cittadini e delle comunità e sottolinea la necessità di eliminare la povertà energetica. Per due soli voti non é stata approvata la definizione che ho proposto di “energia come bene comune”. Ritenteremo.

Ma i prosumers e la loro definizione vanno nella stessa identica direzione dell’energia bene comune. Una direzione che, peraltro, porta alla democrazia energetica.

L’energia serve a tutti (come il cibo) e controllare la produzione e la distribuzione dell’energia significa controllare la società, o almeno condizionarla. I grandi gruppi industriali, i potentati economici e finanziari vogliono far credere che l’energia possa essere prodotta solo a partire da un numero limitato di megaimpianti molto costosi ed inquinanti. Noi invece sappiamo che grazie al sole e al vento, puliti ed inesauribili, e grazie ad una fitta rete di piccoli impianti a basso costo i cittadini prosumer possono prendere il controllo della produzione e della distribuzione di energia, realizzando il nuovo paradigma economico tratteggiato da Rifkin nel suo famoso La società a costo marginale zero”. E’ il modello della condivisione collaborativa che annulla la differenza fra produttori e consumatori, democratizza l’economia e conduce verso una società rispettosa dell’ambiente. E’ la società per la quale stiamo lavorando.


18 ANNI PRIMA. IL “BACKSTAGE”
Come Beppe Grillo ha ispirato
una nuova classe politica in Europa
a partire da Schönau. 

EWS è l’azienda elettrica cooperativa dei cittadini di Schönau.
E’ sia azienda sociale no-profit (vende elettricità 100% da rinnovabili a 1/2 milione di persone) sia ONG antinucleare e antifossile, che agisce politicamente in Germania, Europa e Mondo.

Il suo motto è “Energia a cinque stelle”. Si proprio così!!!

E’ nata nel 1986 (millenovecentottantasei, avete letto bene, non è un refuso), come reazione a Chernobyl di un gruppo di genitori con bambini piccoli, che fondarono l’iniziativa di cittadini “Genitori per un futuro senza energia atomica”, che poi fondò la EWS.

Il 27 novembre 2015 a Bruxelles, la EWS ha consegnato alla Commissione Europea 180.000 lettere in 80 sacchi postali (2 tonnellate) raccolte in Europa dalla EWS e da 30 organizzazioni ambientaliste, per chiedere alla Commissione Europea di non sovvenzionare la futura centrale atomica EPR di Hinkley Point (costruzione di EDF).

Beppe Grillo nell 1997 andò come ospite d’onore alla festa dei cittadini di Schönau che decisero di acquistare la propria rete elettrica. Nel 1998 tornò a Schönau per girare una scena del film “Un futuro sostenibile”.

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