Niente di nuovo sul fronte orientale. Russia e Ucraina in lite e dal 1 marzo gas a rischio in UE

Update 3 marzo: Ucraina: intesa su gas, salvaguardate forniture – ANSA Europa – ANSA.it http://t.co/2e7PiQfKGW

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Da questa domenica l’arrivo del gas russo in transito dall’Ucraina é di nuovo a rischio e l’Ucraina si prepara alla “guerra totale” con la Russia e non ha paura delle sue armi nucleari.

L’impertinente orsetto ucraino ha tirato di nuovo la coda al grande orso russo. Così l’arrivo nell’UE del gas russo in transito dall’Ucraina é di nuovo a rischio a partire dal il primo marzo e la Commissione Europea ha chiesto una riunione d’urgenza per cercare di comporre la disputa. Ancora più che il gas, tuttavia, preoccupa la possibilità che l’impresentabile Ucraina sia teatro di una guerraai confini dell’Unione Europea fra Usa e Russia, dalla quale sono appoggiate le province ucraine ribelli dell’Est. Preoccupa la possibilità che la stessa UE – o almeno alcuni dei suoi Stati membri – venga coinvolta dal conflitto. E’ un possibile scenario che si é definito ormai da un pezzo. Da questo punto di vista, niente di nuovo sul fronte orientale, per parafrasare il titolo di un famoso romanzo di Erich Maria Remarque.

Il viceministro ucraino degli Esteri, in un’intervista alla radio canadese, ha detto pochi giorni fa che l’Ucraina si prepara alla “guerra totale” con la Russia e non ha paura delle sue armi nucleari. Oggi il primo ministro britannico Cameron ha annunciato che la Gran Bretagna invierà prossimamente personale militare in Ucraina per addestrare e consigliare l’esercito. All’interno del Congresso statunitense aumentano le richieste bipartizan per armare l’Ucraina: sarebbe il suggello definitivo alla guerra indiretta. Il ministro degli Esteri francese ha dichiarato che invece la Francia non manderà i suoi militari in Ucraina. Il fatto che ci sia bisogno di questo non-annuncio, purtroppo, la dice lunga sullo stato delle cose

L’ultima grana relativa al gas russo va letta in questo scenario. E’ emersa quando ormai in Italia é quasi primavera: ma fa ancora molto freddo nell’Europa orientale e balcanica, dipendente quasi esclusivamente dal gas russo in transito dall’Ucraina.

Complessivamente l’UE importa dalla Russia circa il 30% del gas che le serve, e la metà di questo gas passa in territorio ucraino. In materia di gas, le impertinenze dell’orsetto ucraino nei confronti dell’orso russo non sono cosa nuova: infatti già lo scorso autunno la Commissione Europea si era esercitata a tratteggiare gli scenari che si verificherebbero in Europa se la Russia chiudesse il rubinetto del gas.

Proprio per scongiurare questa possibilità, l’UE in autunno ha fatto da mediatore fra l’Ucraina, cronicamente insolvente rispetto alla bolletta del gas russo, e il colosso del gas russo Gazprom. L’accordo prevedeva che l’Ucraina pagasse a rate la parte dei suoi debiti che essa stessa (lira più lira meno) é disposta a riconoscere e che in seguito pagasse, mese per mese, il gas russo. Questo gas le serve come il pane, checché ne dicano (“Siamo in grado di farne a meno!”) le autorità ucraine.

Il fatto saliente è che l’Ucraina ha tagliato il gas, la scorsa settimana, alle sue province orientali ribelli e filorusse, piagate dai combattimenti della guerra civile: là fa freddo per davvero e sopravvivere senza riscaldamento é come minimo arduo. La Russia allora, come gesto “umanitario”, ha mandato alle province orientali ribelli dell’Ucraina parte del gas acquistato dall’Ucraina stessa.

Il resto é avvenuto a cascata. L’Ucraina si é lamentata perché negli ultimi giorni é arrivata a Kiev solo una parte del gas per cui essa ha pagato e non ha staccato l’assegno per le forniture di gas di marzo. Gazprom ha avvisato l’Ucraina che chiuderà il rubinetto se l’assegno non arriva alla velocità della luce e che questo creerà “un serio rischio” per l’arrivo in Europa del gas russo in passaggio dall’Ucraina.

Anche se il Governo di Kiev non controlla in alcun modo il territorio delle province ribelli, sia l’Ucraina sia l’UE e la comunità internazionale considerano le province ribelli come una parte integrante del territorio nazionale ucraino.

Immagine by Pedro X. Molina

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