Ricordate l’ingresso dei cinesi nei consigli di amministrazione di Snam e Terna, le reti nazionali italiane del gas e dell’energia elettrica? La questione è collegata anche alla Grecia attraverso la privatizzazione di Admie, il gestore della rete elettrica greca.
Perchè dico questo?
Dal 9 gennaio di quest’anno attende risposta l’interrogazione con cui ho chiesto alla Commissione Europea se Terna e State Grid Corporation possono essere considerate rivali nella gara a quattro Grecia, dal momento che sono soci indiretti in Italia. A dicembre avevo già precedentemente sollevato la questione davanti all’assemblea plenaria del Parlamento Europeo (video) sui rapporti fra Terna e State Grid Corporation of China nell’ottica della privatizzazione di Admie.
Intanto Syriza è andata al governo ed ha agito. Dicendo semplicemente no alla privatizzazione di Admie.
Lo sfondo é costituito dalle privatizzazioni che questa UE impone ad Italia, Grecia ed altri per “mettere ordine nei conti pubblici”. Ma le privatizzazioni non consistono solo nel vendere i gioielli di famiglia al prezzo delle patate. Non consistono solo nel dare in pasto al vorace profitto di pochi gli asset strategici nazionali. C’é anche un altro aspetto. I colossi finanziari in grado di fare shopping sui mercati internazionali delle privatizzazioni non sono poi così numerosi. Spesso ciascuno di essi si compra una fettina di società di qua e una fettina di là: se si analizzano i rapporti fra società controllanti e società controllate, se si analizzano distribuzione e proprietà dei pacchetti azionari e tutto il resto, gli interessi dei giganti risultano così strettamente e inestricabilmente intrecciati che é legittimo chiedersi dove cominci e dove finisca la vera concorrenza, cioé la molla che (in teoria, eh!) dovrebbe mantenere il più possibile bassi i prezzi di beni e servizi a vantaggio dei consumatori.
La matassa su cui é intervenuto Tsipras si srotola a partire dall’estate scorsa, da quando cioé, in seguito ad una privatizzazione ferragostana, i cinesi di Grid International Development Limited sono entrati in Italia nei consigli d’amministrazione di Snam e Terna. Grid International Development Limited é una società finanziaria interamente controllata da State Grid Corporation of China, il colosso cinese dell’elettricità. In pratica, in Italia Terna e State Grid Corporation of China sono diventati soci indiretti.
Però in Grecia Terna e State Grid Corporation dovevano comportarsi contemporaneamente come concorrenti e come soci nell’acquisto per privatizzare Admie, l’operatore locale del sistema di distribuzione dell’elettricità. L’asta era organizzata da mesi. Vi erano stati ammessi quattro concorrenti: il fondo pensioni canadese PSP Investments, il gestore della rete elettrica belga Elias e poi Terna e State Grid Corporation of China.
Una risposta, sebbene indiretta, é arrivata appunto da Tsipras e Syriza. Non verrà effettuata la privatizzazione di Admie alla quale concorrono Terna e State Grid Corporation of China.
Il governo greco, appena insediatosi, ha dovuto negoziare con le spalle al muro un’estensione per quattro mesi dei prestiti della troika: altrimenti ai primi di marzo avrebbe finito i soldi, senza il tempo per preparare un eventuale piano B e soprattutto senza il tempo per rinegoziare con i prestatori internazionali l’insostenibile debito, così da sancire la fine dell’austerity. La Grecia, per ottenere quattro mesi di fiato, non ha calato le brache (qui un articolo in inglese di James K. Galbraith) checché ne scrivano i grandi organi di informazione appiattiti sui dogmi neoliberistici. Ha dovuto però fare delle concessioni. Fra queste concessioni c’era l’impegno a non bloccare le privatizzazioni già avviate.
Ma il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis ha puntualizzato che la Grecia ha il diritto di modificare le condizioni delle vendite che sono in corso e di esaminare la loro legalità. Alcune privatizzazioni già avviate proseguono per la loro strada: ad esempio quella di Elliniko, l’ex aeroporto internazionale di Atene. Admie invece non verrà privatizzata sebbene la Grecia non abbia spiegato i motivi alla base di queste due opposte scelte.
Immagine di Enrico Bertuccioli