UPDATE 30 ottobre 2014:
Quindi per il momento il rischio di una crisi del gas in Europa per l’inverno 2014-2015 sembrerebbe scongiurata. Forse. E forse per quest’anno.
Rimangono 2 domande:
1) Premesso che il popolo ucraino ha il diritto di non rimanere al freddo, chi pagherà per le forniture russe di gas all’Ucraina? I contribuenti europei? Un gran bell’affare nel caso…
2) si deciderà la UE a “prendere il toro per le corna” e ad avviarsi rapidamente e con decisione verso una reale e duratura indipendenza energetica?
Signore e signori, non vogliamo fare allarmismi ma nel dubbio preparate la stufa (a legna).
Alla fine della scorsa settimana, la Commissione Europea ha tratteggiato gli scenari legati alla crisi del gas: cosa accadrebbe se quest’inverno la Russia chiudesse il rubinetto all’Europa, cosa accadrebbe se si limitasse a bloccare il gas diretto all’Europa che transita in territorio ucraino.
I link a tutti gli studi di cui é composta la documentazione si trovano in fondo a questo comunicato stampa. Il succo? Senza gas russo – o con poco gas russo – saremmo tutti nei guai, Italia compresa, perché il gas serve per riscaldare le case, produrre energia elettrica, far funzionare le industrie. L’Unione Europea acquista dalla Russia un terzo-un quarto del suo fabbisogno di gas; la metà transita dall’Ucraina. La situazione italiana rispecchia la media europea: ma nell’UE alcuni Paesi dipendono quasi completamente dal gas russo.
Dalla documentazione si apprende che la Commissione Europea gestirebbe la situazione creatasi in seguito al mancato arrivo del gas russo all’insegna del libero mercato (effetto collaterale: il prezzo del gas potrebbe anche raddoppiare, come é scritto piccolo piccolo in una noticina a pié pagina) e attraverso la limitazione delle sovranità nazionali: in caso di crisi, ogni Stato membro dell’UE dovrà mettere il proprio gas a disposizione dei Paesi vicini; al coordinamento penserà la Commissione Europea.
Si tratta di argomenti complessi che verranno ripresi nei prossimi post. Prima però voglio spendere quattro parole per ricordare come esattamente è nata la crisi dell’Ucraina e del gas russo: cosa che i grandi media spesso dimenticano di fare.
Nello scorso inverno, il senatore statunitense MCCain ed i ministri degli Esteri di Francia, Polonia e Germania sono andati in Ucraina per appoggiare i dimostranti di piazza Maidan. Hanno contribuito a rovesciare il presidente Janukovyč, determinato a rinsaldare i rapporti commerciali con la Russia. E’ così salito al potere in Ucraina un Governo filo-USA e filo-UE. E’ stata un’ingerenza mica da ridere negli affari interni di uno Stato sovrano. E’ come se Putin fosse venuto in Italia per appoggiare una manifestazione secessionista della Lega. Per citare il blog di Giulietto Chiesa sul Fatto Quotidiano: Ucraina, come si fa un golpe “moderno”.
Oltre alla responsabilità politica di far rischiare il freddo all’intera Europa, il nuovo Governo ucraino ed i suoi sponsor hanno la responsabilità della penuria di gas che già ora affligge il popolo ucraino. Proprio perchè l’Ucraina si trova sulla rotta dell’importazione del gas russo in Europa, fino al cambio di Governo essa pagava il gas russo al prezzo delle patate: 265,5 dollari per mille metri cubi (circa 209 euro), mentre i clienti europei pagano il gas russo in media 380 dollari (300 euro). Anzi, l’Ucraina non pagava proprio il gas russo: il Paese – molto povero – ha accumulato bollette del gas arretrate per miliardi. Dopo l’insediamento in Ucraina di un Governo filo-UE e filo-USA, la Russia ha chiesto invano il pagamento degli arretrati: e in giugno la Russia ha chiuso il gas all’Ucraina. Ora Ucraina e Russia, con la mediazione UE, hanno raggiunto un nuovo accordo sul prezzo del gas: 385 dollari (una cifra in linea con la media europea), ma per riaprire il rubinetto la Russia vuole il pagamento degli arretrati. L’Ucraina non ha i soldi. I suoi nuovi amici – USA ed UE – non sembrano intenzionati ad aiutarla. E l’inverno in Ucraina non é un inverno qualsiasi. E’ il Generale Inverno che ha sconfitto perfino Napoleone. Se la gente morirà di freddo, almeno sia chiaro chi bisognerà ringraziare.
Ecco, questo era solo l’inquadramento preliminare che i grandi media dimenticano con impressionante sistematicità. I prossimi post saranno dedicati agli effetti dell’eventuale crisi del gas ed alla sua gestione.
UPDATE: leggi anche “Senza gas russo? Il prezzo potrà anche raddoppiare”