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irreversibile_e_crescente_intervento_privato_nei_servizi [13 /2018/11 18:30]
tamburteam [Clausole “standstill” e “ratchet”]
irreversibile_e_crescente_intervento_privato_nei_servizi [09 /2021/04 11:09] (versione attuale)
Linea 21: Linea 21:
 Nel capitolo sui servizi del CETA sono incluse sostanzialmente, anche se non in modo esplicito, le clausole note come “standstill” e “ratchet”. Esse rendono impossibile far diventare in futuro pubblico, rispettivamente, ciò che é stato già liberalizzato e ciò che verrà liberalizzato.  Nel capitolo sui servizi del CETA sono incluse sostanzialmente, anche se non in modo esplicito, le clausole note come “standstill” e “ratchet”. Esse rendono impossibile far diventare in futuro pubblico, rispettivamente, ciò che é stato già liberalizzato e ciò che verrà liberalizzato. 
  
-In base alla la clausola “standstill”, un governo non potrà diminuire il livello di liberalizzazione presente al momento della ratifica del trattato. Se ad esempio in un Paese, al momento della ratifica del CETA,  è permesso che le partecipazioni straniere coprano il 30% di un servizio, in futuro il Paese in questione potrà aumentare queste partecipazioni - potrà portarle ad esempio al 40% -  ma successivamente potrà semmai farle scendere solo fino al 30%: mai sotto questa soglia. +In base alla la clausola “standstill”, un governo non potrà diminuire il livello di liberalizzazione presente al momento della ratifica del trattato. L’esistenza della clausola “standstill” si evince dal fatto che il CETA (articolo 9.7.1.c) consente di modificare le leggi nazionali solo se non diminuiscono il livello di liberalizzazione. Con la clausola “ratchet”, invece, le liberalizzazioni effettuate dopo l’entrata in vigore del CETA diventano irreversibili anche se si rivelano disastrose.  L’esistenza della clausola “ratchet” deriva dal fatto che, nell’allegato I, le eccezioni alle liberalizzazioni sono riferite solo alle leggi già in vigore e non conformi alle disposizioni del CETA.
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-L’esistenza della clausola “standstill” si evince dal fatto che il CETA (articolo 9.7.1.c) consente di modificare le leggi nazionali solo se non diminuiscono il livello di liberalizzazione. +
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-Con la clausola “ratchet”, invece, le liberalizzazioni effettuate dopo l’entrata in vigore del CETA diventano irreversibili anche se si rivelano disastrose. Nel caso citato sopra, se un governo decidesse aumentare dal 30% al 40% la quota limite di partecipazione delle imprese straniere, a causa della clausola “ratchet” non potrebbe più tornare neanche al 30%.  +
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-L’esistenza della clausola “ratchet” deriva dal fatto che, nell’allegato I, le eccezioni alle liberalizzazioni sono riferite solo alle leggi già in vigore e non conformi alle disposizioni del CETA.+
  
 Il Parlamento europeo, nella votazione della risoluzione sul trattato internazionale TiSA (liberalizzazione dei servizi) in corso di negoziazione(([[http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2016-0041+0+DOC+XML+V0//IT]])), si è espresso contro queste due clausole (emendamento firmato dal M5S). Il Parlamento europeo, nella votazione della risoluzione sul trattato internazionale TiSA (liberalizzazione dei servizi) in corso di negoziazione(([[http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2016-0041+0+DOC+XML+V0//IT]])), si è espresso contro queste due clausole (emendamento firmato dal M5S).
Linea 37: Linea 31:
 L’allegato II  inserisce i “services considered as public utilities at national or local level” ( i servizi considerati servizi pubblici a livello nazionale o locale) fra i settori in cui tutti gli Stati si riservano il diritto di introdurre normative più restrittive rispetto a quanto prevede il CETA. L’esenzione non si applica a telecomunicazioni, computer e servizi collegati. L’allegato II  inserisce i “services considered as public utilities at national or local level” ( i servizi considerati servizi pubblici a livello nazionale o locale) fra i settori in cui tutti gli Stati si riservano il diritto di introdurre normative più restrittive rispetto a quanto prevede il CETA. L’esenzione non si applica a telecomunicazioni, computer e servizi collegati.
  
-Secondo l’analisi del CETA(([[https://www.policyalternatives.ca/sites/default/files/uploads/publications/National%20Office/2016/09/Making_Sense_of_CETA_2016.pdf]] pag. 29 e seguenti, 35 e seguenti; in alternativa, vedi l'edizione precedente dell'analisi basata sulla versione 2014 del CETA, che non inseriva ancora la clausola ICS al posto dell'equivalenmte clausola ISDS  [[ https://www.policyalternatives.ca/sites/default/files/uploads/publications/National%20Office/2014/09/Making_Sense_of_the_CETA.pdf]] pag. 38 e seguenti)) effettuata dal Canadian Center for Policy alternatives, un istituto di ricerca che fa parte delle voci progressiste,  l’esenzione dei “servizi considerati servizi pubblici” è formulata con un linguaggio ambiguo+Secondo l’analisi del CETA(([[https://www.policyalternatives.ca/sites/default/files/uploads/publications/National%20Office/2016/09/Making_Sense_of_CETA_2016.pdf]] pag. 29 e seguenti, 35 e seguenti; in alternativa, vedi l'edizione precedente dell'analisi basata sulla versione 2014 del CETA, che non inseriva ancora la clausola ICS al posto dell'equivalenmte clausola ISDS  [[ https://www.policyalternatives.ca/sites/default/files/uploads/publications/National%20Office/2014/09/Making_Sense_of_the_CETA.pdf]] pag. 38 e seguenti)) effettuata dal Canadian Center for Policy alternatives, l’esenzione dei “servizi considerati servizi pubblici” è formulata con un linguaggio ambiguo ed i “servizi considerati servizi pubblici” sono esentati solo dall’obbligo, altrimenti sancito trasversalmente dal CETA, di permettere l’accesso al mercato agli operatori canadesi e di trattarli come gli investitori nazionali.
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-Inoltre i “servizi considerati servizi pubblici” sono esentati solo dall’obbligo, altrimenti sancito trasversalmente dal CETA, di permettere l’accesso al mercato agli operatori canadesi e di trattarli come gli investitori nazionali+
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-Alla luce delle disposizioni trasversali del CETA, questo significa che quando i servizi pubblici - come ad esempio la raccolta rifiuti - vengono affidati alla gestione dei privati, gli enti locali UE non possono istituire una “corsia preferenziale” per gli operatori locali.+
  
 Sempre nell’allegato II, l’EU si riserva il diritto di sovvenzionare con fondi pubblici i servizi sanitari e sociali. Nella sezione del CETA relativa protezione degli investimenti, Canada ed UE si riservano (articolo 8.15.5.c) la facoltà di fornire sussidi a titolo preferenziale ai servizi pubblici o locali. Sempre nell’allegato II, l’EU si riserva il diritto di sovvenzionare con fondi pubblici i servizi sanitari e sociali. Nella sezione del CETA relativa protezione degli investimenti, Canada ed UE si riservano (articolo 8.15.5.c) la facoltà di fornire sussidi a titolo preferenziale ai servizi pubblici o locali.
Linea 57: Linea 47:
 ===== Esercizio dell'autorità governativa. I servizi esclusi dal CETA ===== ===== Esercizio dell'autorità governativa. I servizi esclusi dal CETA =====
  
-Sono completamente esentati dall’applicazione dell'articolo del CETA sulla liberalizzazione dei servizi solo (articolo 9.2) i servizi finanziari (normati da articoli specifici), i servizi di trasporto aereo con l’eccezione dei servizi di terra, gli appalti pubblici non destinati alla rivendita commerciale, i servizi audiovisivi per l’UE, l’ “industria culturale” canadese e i servizi forniti “nell’esercizio dell’autorità governativa”, ovvero - in base alla definizione fornita dal trattato GATS(([[ http://www.treccani.it/enciclopedia/gats/]])) - i servizi forniti dallo Stato che hanno base commerciale e che non sono in concorrenza con uno o più servizi forniti da privati.+Sono completamente esentati dall’applicazione dell'articolo del CETA sulla liberalizzazione dei servizi solo (articolo 9.2) i servizi finanziari (normati da articoli specifici), i servizi di trasporto aereo con l’eccezione dei servizi di terra, gli appalti pubblici non destinati alla rivendita commerciale, i servizi audiovisivi per l’UE, l’ “industria culturale” canadese e i servizi forniti “nell’esercizio dell’autorità governativa”, ovvero - in base alla definizione fornita dal trattato GATS(([[ http://www.treccani.it/enciclopedia/gats/]])) - i servizi forniti dallo Stato che non hanno base commerciale e che non sono in concorrenza con uno o più servizi forniti da privati.
  
 Dunque non sono esentate dall’applicazione del CETA le situazioni - molto diffuse negli Stati UE - in cui servizi pubblici e quelli privati convivono fianco a fianco, sono complementari o concorrenziali. Dunque non sono esentate dall’applicazione del CETA le situazioni - molto diffuse negli Stati UE - in cui servizi pubblici e quelli privati convivono fianco a fianco, sono complementari o concorrenziali.
  
 I servizi che, al di là di ogni ragionevole dubbio, rientrano “nell’esercizio dell’autorità governativa” sono veramente pochi: ad esempio, l’esercito e l’emissione di moneta. Si può sostenere - altro esempio - che l’istruzione superiore non rientra “nell’esercizio dell’autorità governativa” perché esistono anche le università private (dunque esiste la concorrenza alle università pubbliche) e perché per iscriversi alle università pubbliche si paga una tassa, dunque il servizio che esse forniscono non é esente da una “base commerciale”. I servizi che, al di là di ogni ragionevole dubbio, rientrano “nell’esercizio dell’autorità governativa” sono veramente pochi: ad esempio, l’esercito e l’emissione di moneta. Si può sostenere - altro esempio - che l’istruzione superiore non rientra “nell’esercizio dell’autorità governativa” perché esistono anche le università private (dunque esiste la concorrenza alle università pubbliche) e perché per iscriversi alle università pubbliche si paga una tassa, dunque il servizio che esse forniscono non é esente da una “base commerciale”.