Sulla Pravda la mia “Parola Contraria”: guerra, crescita e limiti delle risorse

La Pravda mi ha intervistato qualche giorno fa sui venti di guerra in Europa, su quello che ne pensa il Parlamento Europeo e sulle opinioni qui in occidente al di fuori delle dichiarazioni dei politici e dei media mainstream. Qui di seguito la traduzione dell’articolo dal russo. Vedere il simbolo del M5S in prima pagina sulla Pravda è stato piuttosto singolare. Ma ormai ci aspettiamo di tutto.


Il Parlamento europeo si trasforma in un esercito da divano

12.02.2015

Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è stato deriso e ricoperto di insulti – il suo discorso é stato accompagnato da grida e commenti maligni da parte del pubblico. Il Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo, Elmar Brok, dopo aver sentito la risposta di Lavrov alla questione della violazione del diritto internazionale relativamente all’annessione russa della Crimea, ha riso in faccia al Ministro russo. C’é bisogno di ridere quando una grande guerra é alle porte dell’Europa? E Merkel e Hollande fanno un impensabile viaggio a Mosca?

Queste le domande che il nostro corrispondente di Pravda.Ru ha rivolto all’Europarlamentare, Dario Tamburrano.

“Non mi meraviglia quello che è successo. Le risate in questo contesto sono lo specchio dell’arroganza e della esaltazione conseguente alla perdita completa del contatto con la realtà”, ha risposto Dario Tamburrano, affermando che molti politici si considerano al centro dell’universo e richiedono il rispetto del diritto internazionale solo quando a violarlo sono gli altri.

Questa doppia morale, ha detto, viene applicata anche alle  rivoluzioni colorate: se i cittadini scendono in piazza per cambiare il regime di un paese sgradito ai poteri forti, politici e media cominciano a chiamarli eroi della democrazia. Ma se questi stessi cittadini si ribellano contro un governo (ndr: gradito ai poteri forti), vengono immediatamente etichettati come terroristi.

“Una questione fondamentale sfugge a coloro i quali pensano che la mano militare possa ancora essere uno strumento di risoluzione delle controversie internazionali e possa ridisegnare gli assetti geopolitici ed economici: le leggi della termodinamica, della chimica, della biologia e della fisica hanno un predominio assoluto sulle leggi umane del mercato, dell’economia, della finanza, e della stessa forza militare.

Vi sono pertanto dei limiti invalicabili all’uso delle risorse naturali. E noi in questi anni li abbiamo superati” – ha detto Dario Tamburrano al giornalista di Pravda.Ru.

L’eurodeputato ha sottolineato che le riserve di metalli, minerali e combustibili fossili non dureranno ancora a lungo, e che il ritmo di rigenerazione delle risorse rinnovabili sono incompatibili con l’attuale modello economico di crescita e produzione. “Tale modello, che l’occidente ha reso globalizzato dando l’impressione di aver vinto sul resto del mondo, si basa invece sul dogma della crescita economica infinita e sul presupposto errato che sia possibile sfruttare in forma illimitata le risorse naturali del pianeta.” – ha dichiarato Dario Tamburrano.

Se noi utilizzeremo risorse sempre più scarse, i conflitti per accaparrarsi le rimanenti saranno sempre più frequenti. Ciò ci trascinerà nella spirale di una guerra globale, che porterà alla completa distruzione delle risorse stesse.

Secondo Tamburrano “fermare la guerra in Ucraina o in qualsiasi altra parte del mondo è un dovere che coinvolge tutta l’umanità. Non abbiamo una Terra di riserva”.

Dario Tamburrano ci ha anche raccontato che nel mese di febbraio a Strasburgo si é discusso due volte della questione ucraina – il 9 nella Commissione Affari Esteri con Elmar Brok ed Alexei Pushkov (video) e il 10 in sessione plenaria con Federica Mogherini (video)- e solo una esigua minoranza di eurodeputati si è dichiarata contraria all’escalation di sanzioni o aiuti militari.

“La mia opinione sulla necessità di evitare qualsiasi escalation di natura militare in Ucraina riflette il punto di vista della maggior parte degli osservatori indipendenti, cittadini e imprenditori, italiani ed europei. Solo una minoranza della popolazione desidera o supporterebbe conflitti in Europa, indipendentemente dalle dichiarazioni rese dai governanti nazionali, europei o americani.

Se qualcuno, dalla sua scrivania o da una comoda poltrona nel Parlamento europeo, soffia sul fuoco della guerra, lo fa perché si sente al sicuro. Queste persone sanno che mai né loro né le loro famiglie andranno a morire per Kiev in favore di un manipolo di faccendieri che vedono nella questione ucraina un utile affare da concludere al più presto>> – ha dichiarato Dario Tamburrano al giornalista di Pravda.Ru.

Affinché sui media emergano punti di vista alternativi. Sarebbe necessario che “il mainstream non fosse gestito dai potentati economici dominanti e che venisse dato equo risalto a quella che un nostro grande autore italiano, Erri De Luca, ha definito la Parola Contraria.

Oggi spesso la Parola Contraria è quella della scienza e del buon senso.

Purtroppo raramente viene presa sul serio“.


Fonte: Pravda.ru con articolo originale in Russo. Nella traduzione dall’italiano al russo e nella sintesi giornalistica,  si è persa qualche sfumatura, ma il testo è rimasto comunque sufficientemente fedele a quello che desideravo comunicare. Ringraziamo Federica Morelli del Meetup di Bruxelles per la traduzione dal russo all’italiano.

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