Von der Leyen mente sul gas. Sono gli Usa a ricattare l’Europa per l’energia

Peggio di Pinocchio: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen mente sul gas russo. Di nuovo.

Dopo che le sue politiche hanno causato rincari dell’energia insopportabili per le famiglie e le attività produttive, l’altro ieri, mercoledì 7 maggio, la presidente della Commissione europea ha tenuto un discorso davanti al Parlamento europeo. Ennesimo suo rullo di tamburo a proposito di una guerra europea contro la Russia e spudorate menzogne sui fatti storici che hanno portato alla crisi dell’energia.

Von der Leyen ha detto che la Russia è un fornitore inaffidabile perché – ha asserito – ha tagliato ripetutamente il gas all’Europa: nel 2006, 2009, 2014, 2021 e durante la guerra.

Balle. Semmai, è l’Ucraina che in passato ha causato il blocco delle consegne russe di gas all’UE.

A parte il gasdotto Nord Stream, che è stato fatto saltare durante la guerra, l’Unione Europea ha ricevuto gas russo attraverso la rotta ucraina. Nel 2006 la Russia voleva che l’Ucraina pagasse i suoi vecchi debiti per il gas e l’accusava anche di rubare il gas russo diretto verso l’Europa. Questo ha causato tre giorni di stop all’invio del gas russo attraverso l’Ucraina. Poi le due parti hanno composto la lite. Analogo copione nel 2009 e nel 2014.

Quanto al 2021, era il momento in cui l’economia si rimetteva in moto dopo i lockdown e il Covid. Le merci tornavano a fluire, ma gli effetti dei blocchi precedenti generavano ripercussioni su disponibilità e prezzi.

Ebbene, nel 2021 la Russia ha mandato per alcuni mesi all’Europa solo il gas che era contrattualmente impegnata a fornire, e non di più. Ha scelto di riempire innanzitutto i propri stoccaggi. Poi il gas russo è tornato a fluire verso Ovest in abbondanza.

Infine, a guerra in Ucraina iniziata, non risulta che la Russia abbia mai rifiutato di vendere gas all’Europa. Invece, in risposta alle sanzioni economiche e finanziarie dell’Occidente e dell’UE che miravano a far collassare la sua economia, nel 2022 ha stabilito che il gas le venisse pagato in rubli anziché in dollari. Scopo: indurre un apprezzamento del rublo rispetto alle altre valute. Chi ha rifiutato di pagare in rubli, non ha più ricevuto gas.

Di conseguenza, non c’è dubbio: von der Leyen mente sul gas russo. Resta da parlare del “pericolo russo” contro il quale fa rullare i tamburi di guerra.

La Russia non ha mai detto che un Paese UE le serve e che se lo prenderà con le buone o con le cattive. Invece l’ha detto il presidente USA Trump a proposito della Groenlandia, che è un territorio della Danimarca, ovvero di uno Stato UE.

E a proposito di Stati Uniti. Per fare contento Trump, von der Leyen spinge affinché l’UE compri ancor più gas liquefatto statunitense. È esattamente ciò che chiede Trump, il quale minaccia – in caso contrario – una guerra commerciale a suon di dazi. Di fatto, un ricatto, peraltro pubblicamente dichiarato.

Il gas liquefatto statunitense importato nell’UE ha un’impronta ambientale e climatica peggiore del carbone. Inoltre è carissimo e la crisi energetica europea dal punto di vista dei prezzi potrebbe aggravarsi ulteriormente.

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