porto crocieristico di fiumicino stroncato dall’autorità per la concorrenza

Il muro spuntato nottetempo che impedisce l’accesso alla spiaggia e le proteste dei residenti hanno portato sulla stampa internazionale il porto crocieristico di Fiumicino, inserito fra le opere del Giubileo per le quali è commissario straordinario il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Nel frattempo, non risulta che abbia avuto effetto pratico il pronunciamento con il quale l’Autorità garante della concorrenza ha di fatto stroncato l’opera così come ora è concepita. E’ contenuta nel bollettino di febbraio, alle pagine 33 e seguenti.

Un silenzio analogo ha accolto una mia interrogazione alla Commissione europea, relativa proprio al rispetto del diritto europeo sulla concorrenza nell’ (eventuale) realizzazione del porto crocieristico di Fiumicino.

Ho presentato l’interrogazione a fine dicembre. La risposta teoricamente dovuta entro sei settimane ancora non c’è.

Oltretutto il Giubileo termina il 6 gennaio 2026. La Valutazione di Impatto Ambientale per il porto è ancora in corso. È ovvio che non potrà essere ultimato in tempo.

Il porto si innesta su una concessione demaniale fino al 2100 (duemilacento!) ottenuta nel 2010 da I.P. Iniziative Portuali per un semplice porto turistico. A causa di difficoltà economiche, la concessione è stata messa in vendita dopo che le autorità italiane l’avevano modificata inserendovi l’attività crocieristica.

Si è aggiudicata la concessione la Fiumicino Waterfront, che appartiene al gruppo Royal Caribbean e a Cruise Terminals International.

Il suo progetto prevede oltre mille posti barca e soprattutto un molo per le navi da crociera lunghe centinaia di metri ed in grado di ospitare migliaia di passeggeri.

In un comunicato stampa, Fiumicino Waterfront afferma che il muro non segna l’avvio dei lavori per il porto. Dice di averlo invece innalzato per delimitare l’area della sua concessione, così da consentire agli addetti alla manutenzione di lavorare in sicurezza.

Sta di fatto che al mare non si arriva più. Di qui le proteste che si sono svolte domenica 9 marzo.

L’AGCM (Autorità Garante per la Concorrenza) ha chiesto una gara d’appalto aperta a tutti per assegnare di nuovo la concessione demaniale di Fiumicino. Significa di fatto sconfessare tutto il procedimento attraverso il quale la Fiumicino Waterfront detiene la concessione stessa.

La pronuncia dell’AGCM sollecita inoltre a ridurre a quarant’anni della durata della concessione ora valida fino al 2100. Dice anche che tutte le navi (non solo quelle della Royal Caribbean, o comunque della concessionaria) devono poter attraccare nel porto crocieristico alle stesse condizioni.

La mia interrogazione parlamentare in attesa di risposta da novembre sostanzialmente sollecita la Commissione europea a prendere posizione sulla medesima questione – il rispetto delle regole di concorrenza – dal punto di vista del diritto europeo.

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