Non solo centinaia di migliaia di morti e feriti, bombe, fame e sete, distruzione (scientifica) di ospedali e di ogni infrastruttura civile. A Gaza è ricomparso il virus della poliomielite: uno di quelli che ormai si credevano pressoché spariti dalla faccia della Terra.
I boomers magari ricordano di aver conosciuto, da bambini, un coetaneo che non poteva correre e giocare come loro perché colpito dalla paralisi che caratterizza la forma più grave della malattia.
La maggioranza delle persone, tuttavia, ormai non sa neanche che cosa sia la poliomielite.
Non ce n’è bisogno, del resto. Questa malattia, che colpiva esclusivamente i bambini, è stata quasi sradicata dal mondo (l’Europa ne è libera da decenni) grazie alla vaccinazione, che è diventata obbligatoria in Italia negli Anni ’60.
Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato la ricomparsa del virus della poliomielite a Gaza attraverso una lettera al quotidiano britannico Guardian.
La lettera descrive la terrificante situazione in cui si trovano gli abitanti di Gaza senza mai accennare al fatto che è stato l’esercito israeliano a ridurli così.
Non dice neanche che l’Occidente, solito a riempirsi la bocca con i diritti umani, continua a ricevere Israele nei suoi salotti buoni senza pretendere un immediato cessate il fuoco umanitario e la risoluzione della crisi.
Così queste cose le diciamo noi. E ne aggiungiamo un’altra.
La distribuzione gratuita del vaccino grazie al quale la poliomielite è quasi sparita dalla faccia della Terra è stata un grande gesto umanitario della storia recente.
Il vaccino antipolio è opera di un medico ebreo, Albert Sabin. Di origine polacca, si era rifugiato negli Stati Uniti a causa delle persecuzioni razziali.
L’Unione Sovietica è stato il primo Paese a somministrare su larga scala questo vaccino targato USA. Eppure, erano gli anni della guerra fredda che da un momento all’altro poteva diventare nucleare.
Soprattutto, il dottor Sabin non ha voluto brevettare il suo vaccino.
Se l’avesse fatto, sarebbe diventato ricco. Ha preferito invece donarlo a tutti i bambini del mondo, che ne avevano – allora – un estremo bisogno.
Altro che Pfizer (e von der Leyen)!
Per Gaza, seguiamo l’esempio del dottor Sabin. Per Gaza, e non solo per Gaza, restiamo (torniamo) umani.