Guerra e pace, ho avuto occasione di parlarne il 30 maggio con Europa Today. Mi hanno intervistato nell’ambito delle loro cinque tavole rotonde – una per ogni circoscrizione italiana – con candidati di tutti i partiti.
Se volete ascoltare per intero quella alla quale ho partecipato io, la trovate insieme alle registrazioni delle altre tavole rotonde. Dura circa un’ora ed era trasmessa dal Parlamento europeo. Lo spezzone qui sotto tocca il punto saliente: le armi che l’Unione europea continua a mandare all’Ucraina. Bisogna continuare a fornirgliele? Ecco lamia risposta.
Ho sottolineato come tutte le principali forze politiche, italiane ed europee, hanno presentato le armi all’Ucraina come la via verso la pace. Invece esse hanno contribuito all’escalation di un conflitto che porta via le vite di uomini, donne, bambini; che causa sofferenze infinite e che provoca la distruzione dell’Ucraina. E mentre si mandavano le armi non si è fatto alcuno sforzo serio per avviare un processo di pace insieme agli altri attori internazionali.
Le armi sono un business colossale, che risucchia soldi dalle tasche della gente comune e li porta alle élites mondiali sotto forma di profitti. L’Europa è quella che risente di più del conflitto, sia dal punto di vista dell’economia (il rincaro mostruoso dell’energia) sia per la perdita di importanza geopolitica: cosa per cui altri, nel mondo, si fregano le mani. Nel frattempo, dall’acquistare gas russo siamo passati ad acquistare gas statunitense, che ha un impatto sul clima di gran lunga peggiore.
Il M5S ed io personalmente, se vorrete eleggermi, ci batteremo per invertire questa situazione. Cercheremo di unire tutte le persone di buona volontà per porre fine al conflitto.