Giornata per la Libertà di Stampa. Vale ancora la pena di comprare i giornali?

Oggi, venerdì 3 maggio, è la Giornata Internazionale per la Libertà di  Stampa. Nulla descrive la situazione in Italia meglio del grafico più recente elaborato da Prima Comunicazione a proposito della diffusione dei quotidiani. Il grafico comprende le vendite cartacee e digitali. Certifica un disastro. Guardatelo: poi ragioniamo.

vendite quotidiani italia febbraio 2024

Il confronto fra il febbraio 2023 e il febbraio 2024 conferma un’Apocalisse generalizzata – fa eccezione Il Fatto – e apparentemente inarrestabile.  Non c’entrano le notizie gratis su internet: o almeno, non solo. C’entra piuttosto il fatto che le prime pagine delle varie testate sembrano spesso una la fotocopia dell’altra. Vale anche per i telegiornali.

E’ una visione del mondo a reti unificate che ti arriva comunque in casa: e dunque, perché mai spendere dei soldi per acquistarla? Ci fu un tempo – i ragazzi non ne hanno memoria – nel quale da ogni organo di stampa trasparivano chiaramente una diversa visione del mondo e differenti valori.

Lasciamo da parte i defunti giornali di partito: aprivi due quotidiani d’informazione e ti trovavi in due mondi distanti. Nei licei di allora molto spesso in classe si leggevano i giornali: proprio una “materia di studio” per constatare come il medesimo fatto può essere presentato da punti di vista diversi. Si allenavano così la capacità di analisi e lo sviluppo del pensiero critico autonomo. Oggi la lettura dei quotidiani in classe non è molto diffusa. Questo stimola riflessioni analoghe a quelle derivanti dall’Apocalisse dei giornali.

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