sabato 9 Dicembre 2023
ITREResilienza Ambiente

Rifiuti di plastica in mare, ITRE e Parlamento Europeo. La linea del M5S

La nostra azione in commissione Industria e in tutte le commissioni parlamentari per rendere più efficace le regole relative ai prodotti usa e getta che più spesso si ritrovano fra le onde e sulle spiagge.

Procede all’interno del Parlamento Europeo il cammino della proposta di direttiva (e relativo allegato) per ridurre i rifiuti in plastica sulle spiagge e in mare, quello che tecnicamente viene chiamato Marine Litter. Il provvedimento contiene restrizioni e regole relative ad una decina di prodotti usa e getta. Non è abbastanza, secondo noi, dal momento che se non si cambia rotta fra un po’ in mare ci sarà più plastica che pesce.

Il lavoro del Parlamento Europeo è guidato dalla commissione parlamentare ENVI (ambiente), che si è espressa ieri, mercoledì. Mentre scriviamo non sono ancora disponibili né il testo approvato (solo alcune anticipazioni) né i risultati dettagliati delle votazioni. La commissione ENVI, prima di pronunciarsi, ha raccolto il parere  della commissione parlamentare ITRE (energia, industria, ricerca, di cui noi facciamo parte) e di altre quattro commissioni parlamentari. In particolare, in commissione ITRE abbiamo presentato 26 emendamenti, da cercare in questo documento con parola-chiave “Tamburrano”.

Gli emendamenti proposti dal M5S per ridurre davvero la plastica che finisce in mare

In commissione parlamentare ITRE e in tutte le commissioni parlamentari, il M5S ha proposto emendamenti per cercare di rendere più efficace la proposta legislativa della Commissione Europea e ha agito – con alterne fortune – secondo le linee riassunte in rosso in questa tabella. In nero il contenuto della proposta legislativa della Commissione Europea; in blu il risultato del voto cui abbiamo partecipato nella commissione parlamentare ITRE.

La battaglia non è finita. Il M5S manterrà il medesimo approccio al problema dei rifiuti di plastica nel mare anche in assemblea plenaria.

Altri prodotti usa e getta su cui occorre agire: il polistirolo e (quasi) tutti i sacchetti di plastica

La direttiva ora in discussione propone per vari prodotti usa e getta, che si trovano frequentemente sulle spiagge, una gamma di misure comprese fra la riduzione del consumo e la sensibilizzazione dei cittadini.

Secondo noi del M5S, è necessario prendere provvedimenti anche rispetto ad altri tre prodotti monouso che si trovano frequentemente sulle spiagge e in mare: articoli in polistirolo, conosciuto anche come polistirene; bastoncini per i lecca lecca (sono disponibili quelli di carta); tutti i sacchetti di plastica (non solo quelli “in materiale leggero” presenti nella proposta della Commissione Europea), tranne quando sono destinati ai cibi crudi umidi. In questi casi chiediamo che vengano utilizzati esclusivamente sacchetti biodegradabili e compostabili: non quelli in plastica tradizionale.

Riteniamo opportuno anche non demonizzare troppo i palloncini, dato che in un anno lungo tutte le spiagge europee se ne raccolgono residui per solo cinque chili.

Ridurre il consumo della plastica usa e getta. Un obbligo, non solo una chimera

La proposta della Commissione Europea prevede la riduzione del consumo di alcuni prodotti usa e getta, ma affida fondamentalmente al buoncuore degli Stati membri l’entità di questa stessa riduzione. Il M5S chiede invece che sia obbligatorio raggiungere ben precisi obiettivi. Contenitori per alimenti e tazze per bevande: -50% entro il 2025; -80% entro il 2030. Bottiglie per bevande: -30% entro il 2025; -50% entro il 2030.

Chiediamo anche che i contenitori per bevande vengano fabbricati impiegando una percentuale crescente di materiale riciclato, che dovrà arrivare al 100% entro il 2040. Da quest’obbligo esentiamo i contenitori per bevande costituiti esclusivamente da materiale biodegradabile e compostabile, che dovranno coprire quote di mercato crescenti per arrivare obbligatoriamente almeno al 75% entro il 2035.

Indicare i prodotti alternativi riutilizzabili sulle etichette dei prodotti usa e getta

Nei “requisiti di marcatura” (in pratica, sulle etichette dei prodotti usa e getta) e nelle campagne di sensibilizzazione, chiediamo che vengano anche fornite informazioni sulla disponibilità di prodotti alternativi riutilizzabili e sulla presenza di agenti chimici che possono nuocere alla salute: metalli, ftalati, PFAS, bisfenoli, interferenti endocrini eccetera. Chiediamo di rendere disponibili coppette mestruali riutilizzabili nei grandi spazi commerciali e nelle farmacie, e di diffondere informazioni sulle alternative ai prodotti mestruali monouso.

Accanto alla richiesta che la responsabilità estesa del produttore venga applicata nel senso più ampio possibile, desideriamo che gli Stati membri considerino sanzioni nei confronti di coloro che disperdono i rifiuti nell’ambiente e che siano previsti incentivi economici per quei cittadini e le associazioni impegnate nella pulizia degli spazi pubblici. Inoltre, chiediamo che il vuoto a rendere diventi obbligatorio. Da ultimo, chiediamo che la Commissione Europea raccolga i dati rispetto alle variazioni nel tempo dei consumi dei prodotti inclusi nella direttiva.

Di tutto questo si parlerà di nuovo nell’assemblea plenaria del Parlamento Europeo, dove la proposta di direttiva per ridurre i rifiuti di plastica in mare approderà presumibilmente alla fine di questo mese di ottobre

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