Geotermia all’Amiata e asini volanti. Risposta alla nostra interrogazione

Le cospicue emissioni di gas serra provenienti dalle centrali sarebbero indistinguibili da quelle naturali. Equivale a dire che gli asini volano perchè nessuno ha dimostrato che possono solo camminare

L’energia geotermica prodotta dalle centrali di tipo flash del Monte Amiata è più sporca di quella prodotta con i combustibili fossili, poichè comporta emissioni di gas serra (anidride carbonica e metano) equivalenti a 693 Kg di anidride carbonica al MWh contro i  640 Kg di anidride carbonica al MWh di una centrale a gas. Essa tuttavia riceve gli incentivi riservati dall’UE alle energie pulite e rinnovabili, che vengono premiate perchè contrastano l’effetto serra. La Commissione Europea ha finalmente risposto pochi giorni fa all’interrogazione di marzo su questo paradosso: e per ottenerlo abbiamo dovuto insistere.

Ecco la nostra interrogazione alla Commissione Europea (che a sua volta prende le mosse dall’evasiva risposta ad un’interrogazione precedente) e la risposta appena arrivata.

La Commissione Europea afferma in sostanza che non è possibile togliere alle centrali geotermiche gli incentivi per le energie pulite perchè non è possibile distinguere facilmente le loro emissioni da quelle naturali, provenienti da soffioni e simili. Un’affermazione del genere discende probabilmente dalla teoria (ormai vecchia e in ogni caso non valida in tutti i luoghi) secondo le quali le emissioni delle centrali geotermiche farebbero diminuire quelle naturali.

Per lo meno per quanto riguarda il Monte Amiata, a nostro avviso la Commissione sbaglia di grosso, dal momento che attorno a quelle centrali geotermiche non esistono fonti naturali di emissioni di tutte le sostanze immesse nell’atmosfera dalle centrali geotermiche.

Per la precisione, latlante delle emissioni naturali di gas messo on line dall’INGV, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, mostra che nella zona dell’Amiata esistono solo modeste emissioni di anidride carbonica, mentre dalle centrali dell’Amiata escono anche considerevoli quantità di metano e di sostanze dannose per la salute, fra cui metano, mercurio e arsenico.

Le emissioni naturali di anidride carbonica, poi, sono concentrate a Bagni San Filippo, ad una decina di chilometri in linea d’aria a Nord delle centrali geotermiche di Piancastagnaio. Altre modestissime fonti di emissioni di anidride carbonica si trovano ad alcuni chilometri ad Est-Sud Est dalle centrali di Bagnore.

Emissioni di anidride carbonica delle centrali ed emissioni naturali di anidride carbonica sarebbero indistinguibili solo se fossero dimostrati due fatti altamente inverosimili. Primo fatto: che i soffioni naturali – anche se distanti svariati chilometri e anche se con composizione molto differente dalle emissioni delle centrali – scaturiscono proprio dai medesimi serbatoi dai quali vengono attinti i fluidi geotermici. Secondo fatto: che dopo l’entrata in funzione delle centrali le emissioni naturali sono diminuite compensando quelle derivanti dalle attività umane.

A quanto ci risulta, non esistono dati in grado di provare queste ipotesi, le quali fanno vigorosamente a pugni con il comune buonsenso. Affermare che le emissioni delle centrali dell’Amiata sono indistinguibili da quelle naturali equivale ad affermare che gli asini volano poiché, anche se tutti quanti li abbiamo sempre e solo visti camminare, nessuno ha mai dimostrato che essi non volano.

In settembre, alla ripresa delle attività parlamentari, valuteremo l’opportunità di insistere con una terza interrogazione sulle emissioni dell’Amiata.

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