Al voto a Strasburgo le leggi che i robot e le intelligenze artificiali dovrebbero rispettare

Il Parlamento Europeo prova a incanalare a favore del genere umano la grande svolta che, tra le tante cose, potrebbe rendere quasi “inutili” le nostre braccia e i nostri cervelli

INTERVENTO IN PLENARIA A STRASBURGO

Il Parlamento Europeo si appresta a chiedere di disciplinare a favore del genere umano il dirompente avvento dei robot e delle intelligenza artificiali: per una volta, impedire i danni anziché affannarsi poi a ridurli e tamponarli. Ad esempio, se i robot distruggono i posti di lavoro e rendono inutili le nostre braccia ed i nostri cervelli bisogna contemplare l’eventualità che siano proprio i robot a sostenere il welfare ed e generare il nostro reddito: di qui, la richiesta che il Parlamento Europeo si appresta a votare perché sia tenuto sotto costante controllo l’impatto di robot ed intelligenze artificiali sul sistema sociale e fiscale, prendendo in considerazione un reddito universale di base finanziato attraverso le tasse pagate sui robot e sul loro lavoro.

Il rapporto Delvaux sulle norme di diritto civile nel campo della robotica (é il nome della deputata lussemburghese che ha svolto il ruolo di relatrice) é stato approvato a metà gennaio dalla commissione Giuridica e sarà votato mercoledì 15 febbraio dall’assemblea plenaria del Parlamento Europeo. E’ pubblicato per intero in fondo a questo post: vale davvero la pena di leggerlo essendo il il testo più interessante, completo e lungimirante cui ho avuto l’onore di contribuire in questi due anni e mezzo al Parlamento Europeo.

Si tratta di un “rapporto d’iniziativa” (un approfondimento procedurale all’interno di questa pagina) attraverso il quale Strasburgo proverà a chiedere norme quadro europee per l’era dell’automazione alla Commissione Europea, l’unica che ha il potere di avanzare proposte legislative.

Nel rapporto é confluito il lavoro di varie altre commissioni parlamentari (ne avevamo già parlato tempo fa), fra cui ITRE (Industria, Energia e Ricerca) di cui faccio parte: questi contributi sono nella seconda parte del documento, che contiene anche gli esiti di tutte le votazioni.

Robot e automazione sono diventati un problema urgente esattamente adesso, anche se esistono da mezzo secolo o giù di lì: solo oggi infatti i robot hanno cominciato ad imparato ad imparare dall’esperienza. Per così dire, hanno imparato a “pensare” e sono diventati “intelligenti”. Questo è un vero salto quantico che cambia tutto e questo spiega l’attenzione del Parlamento Europeo.

I robot che abbiamo visto finora sono fondamentalmente stupidi: se devono montare un’auto, afferrano i pezzi collocati nella posizione in cui essi sono stati programmati per trovarli e ripetono i medesimi movimenti anche quando hanno di fronte un pezzo difettoso o mal posizionato. Invece i robot di ultima generazione sono ormai in grado – per dire – di guidare un’auto nel traffico urbano, destreggiandosi autonomamente fra semafori, precedenze, ciclisti e pedoni.

Un approfondimento sulle intelligenze artificiali che imparano dall’esperienza e che creano e programmano nuove intelligenze artificiali meglio degli esseri umani é in un articolo pubblicato a fine gennaio su Futurism la cui traduzione italiana é in fondo a questo post, dopo il rapporto Delvaux.

Ma la distruzione del lavoro non é l’unico settore nel quale i robot e le intelligenze artificiali creano nuovi problemi (oltre a risolvere, magari, qualcuno dei problemi vecchi, ad esempio svolgendo al posto nostro i compiti più ingrati e più pericolosi): il rapporto Delvaux si sforza di immaginare gli scenari dei prossimi vent’anni e di descrivere come governarli. Oltre a chiedere di tenere sotto controllo le conseguenze dell’automazione sulla società e di prendere in considerazione la tassazione dei robot ed il reddito garantito per gli esseri umani, alcune fra le più avveniristiche sollecitazioni legislative della proposta che andrà al voto riguardano:

  • creare i quadri etici entro i quali
    • progettare, sviluppare, usare e modificare robot ed intelligenze artificiali, affinché essi agiscano sempre nei nostri interessi;
    • gestire in ambiente medico i sistemi informatici impiantabili nel corpo ed in grado di compensare o riparare organi mal funzionanti ma anche di modificare il nostro concetto di “persona in salute” e perfino – un domani – di potenziare le capacità di un essere umano;
  • garantire che gli esseri umani abbiano sempre il controllo delle intelligenze artificiali;
  • istituire un’amplissima assicurazione obbligatoria (qualcosa come la RC auto) per risarcire qualsiasi tipo di danno causato da intelligenze artificiali e robot all’ambiente o alle persone e tale da coprire anche l’intera catena delle responsabilità legate a progettazione e sviluppo;
  • assegnare alle intelligenze artificiali lo status giuridico di “persona non umana” (é uno status analogo a quello che ora hanno le società, ad esempio, ed é indispensabile per le citazioni in giudizio dovute a danni o altro);
  • munire i robot più avanzati di una “scatola nera” che registra le loro azioni e la logica in base alla quale sono state effettuate;
  • stabilire standard di interoperabilità affinché ogni robot e ogni intelligenza artificiale possa interagire con tutti gli altri, compresi quelli ancora da inventare,  e affinché gli esseri umani possano in qualsiasi momento intervenire su ogni robot e su ogni intelligenza artificiale: anche quando invecchiano e diventano basati su tecniche diventate desuete oltre che obsolete.

Il rapporto Delvaux si sofferma su molti altri aspetti necessari nella normativa quadro per intelligenze artificiali e robot. Vengono proiettati nella robotica del futuro alcuni concetti che diamo per scontati nel presente: ad esempio, assoggettare alle norme sulla privacy i dati acquisiti da sensori e telecamere dei robot; garantire sicurezza e protezione ai consumatori; fornire ai cittadini strumenti culturali e tecnici affinché non siano travolti dall’era delle intelligenze artificiali, ma anzi la padroneggino; applicare anche ai robot i concetti di risparmio energetico ed economia circolare; creare un’agenzia europea sulla robotica; pigiare sul pedale di ricerca ed innovazione.

L’assemblea plenaria del Parlamento Europeo voterà il rapporto Delvaux giovedì 15 febbraio a Strasburgo. Ci sarà la possibilità di presentare emendamenti che, se approvati, modificheranno il testo messo a punto durante i lavori nelle commissioni.

Testo completo del Report Delvaux Raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica

Ecco la traduzione dell’articolo pubblicato a fine gennaio da Futurism sulle intelligenze artificiali già disponibili che imparano dall’esperienza e che creano altre intelligenze artificiali o sostituiscono gli esseri umani nei lavori cosiddetti “di concetto”

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