Censura e delirio a Strasburgo: propaganda Russa e Beatrice Di Maio

Approvata una mozione per potenziare la task force UE (conta già 400 “esperti”) contro le “campagne di disinformazione finanziate dal Cremlino”. Come hanno votato gli italiani

Forse costituisce un caso psichiatrico, e non solo politico, la stupefacente mozione antirussa approvata mercoledì dal Parlamento Europeo e che invoca il potenziamento della task force UE contro “le campagne di disinformazione della Russia“. La task force in questione ora é costituita da un “network di 400 esperti” che i cittadini europei stipendiano perlopiù a propria insaputa. I suoi prodotti on line sono un sito internet e un account twitter dedicati alle “bugie mediatiche favorevoli alle politiche della Russia”.

La mozione costituisce forse un caso psichiatrico, dicevamo: riconosce implicitamente la crescente disaffezione dei cittadini verso l’UE, anche se la descrive come un “declino del pensiero critico nel pubblico” che diventa così “più predisposto alla disinformazione e alla manipolazione”, ma non lega questa disaffezione – giusto un esempio tra i tanti possibili – all’austerity e alla conseguente macelleria sociale. La accosta invece al fatto che il Cremlino finanzierebbe “partiti e altre organizzazioni all’interno dell’UE” e che la sua “propaganda” colpirebbe “giornalisti, politici e individui specifici all’interno dell’UE” con lo scopo di “distorcere la verità, incutere paura, provocare dubbi e dividere l’UE”. Un modo per evitare inconsciamente di prendere atto della triste realtà – i disastri sociali figli delle politiche UE – e per sostituirla con una fantasticheria.

La mozione é stata predisposta dalla polacca Anna Elżbieta Fotyga, ECR (Conservatori e riformisti europei). Costituisce in sostanza il tentativo di recintare la Russia con un filo spinato mediatico in aggiunta al filo spinato delle basi NATO (nella foto). Fra le perle inanellate a sostegno della necessità di dare più uomini e più mezzi alla task force mediatica antirussa dell’UE citiamo:

il governo russo sta impiegando un’ampia gamma di strumenti e meccanismi, come gruppi di riflessione e fondazioni speciali (ad esempio Russkiy Mir), enti speciali (Rossotrudnichestvo), stazioni televisive multilingue (ad esempio RT), presunte agenzie di informazione e servizi multimediali (ad esempio Sputnik), gruppi sociali e religiosi transfrontalieri (in quanto il regime vuole presentarsi come l’unico difensore dei valori tradizionali cristiani), nonché social media e troll della rete per sfidare i valori democratici, dividere l’Europa, raccogliere sostegno interno e creare una percezione di fallimento degli Stati nel vicinato orientale dell’UE

 

e ancora

la rapida espansione delle attività ispirate dal Cremlino in Europa, tra cui attività di disinformazione e propaganda finalizzate a mantenere o accrescere l’influenza Russa per indebolire e dividere l’Europa

La mozione invita anche a creare nell’UE una sorta di Istituto Luce di mussoliniana memoria. Essa infatti evidenzia

le potenzialità insite nella cultura popolare e nell’intrattenimento educativo come strumenti per esprimere valori umani condivisi e per comunicare le politiche europee

Praticamente vorrebbero mettere ai cittadini europei i paraocchi della censura rinchiudendoli nel recinto informativo dei media occidentali (i quali incidentalmente diffondono ciclopiche balle, dalle inesistenti armi di distruzione di massa agli effetti del jobs act renziano).

In altre parole, senza l’aiuto di un’apposita task force mediatica, i cittadini europei non sarebbero in grado di distinguere i fatti dalla “propaganda russa” mirante a “dividere l’UE”. Manca un solo, piccolo passo: poi i media non allineati diventeranno come Radio Londra durante la Seconda Guerra Mondiale.

A favore di tutto questo si sono schierati 304 eurodeputati; 179 contrari e (ben) 208 astenuti. Il tabellone della votazione (qui sotto) evidenzia il sì da parte delle forze politiche di centrodestra e centrosinistra, ma anche le astensioni prevalenti fra gli S&D, lo schieramento europarlamentare di centrosinistra (dove siedono gli eletti del PD).

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Noi del M5S abbiamo votato contro e ieri siamo stati raccontati su Repubblica alla relatrice del report come aventi “relazioni pericolose” adducendo prove di presunti legami del Movimento con organi filorussi.

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Presunte prove riferite al caso Beatrice Di Maio tanto solide da essersi rivelate inesistenti proprio oggi a un solo giorno di distanza.

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Nel mentre che facciamo ridere il mondo intero, quale è quindi la vera propaganda?

Foto di copertina: basi militari USA


ECCO COME HANNO VOTATO GLI ITALIANI (tutti gli eurodeputati di ogni Paese: gli elenchi sono a pag. 89-90)

a favore

ECR: Fitto (uno su due)

PPE: Cesa, Cicu, Dorfmann, La Via (4 su 15)

S&D: Bonafé, Costa, Picierno (3 su 30)

astenuti

ECR: Sernagiotto (uno su due)

PPE: Cirio, Comi, Gardini, Patriciello, Pogliese, Salini, Tajani (7 su 15)

S&D Benifei, Bresso, Briano, Caputo, Chinnici,  Cozzolino, Danti, De Monte, Gasbarra, Gentile, Giuffrida, Gualtieri, Kyenge, Morgano, Mosca, Panzeri, Paolucci, Pittella, Sassoli, Schlein, Toia, Viotti, Zanonato, Zoffoli (24 su 30)

Contrari

PPE: Martusciello,  Maullu, Mussolini (3 su 15; assente Matera)

S&D: Cofferati (1 su 30; assenti Bettini, De Castro)

EFDD: Adinolfi, Affronte, Agea, Aiuto, Beghin, Borrelli, Castaldo, Corrao, D’Amato, Evi, Ferrara, Moi, Pedicini, Tamburrano, Valli, Zanni, Zullo (tutti)

GUE: Forenza, Maltese, Spinelli (tutti)

ENF: Bizzotto, Borghezio, Ciocca, Fontana, Salvini (tutti)

 

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