Aggiungere materiale, strato su strato, fino a realizzare l’oggetto desiderato. L’opposto della metodologia sottrattiva usata dall’età della pietra in poi: ricavare un oggetto scheggiando, scalpellando, tagliando il materiale.
La manifattura additiva, nota anche comunemente nei processi non industriali come stampa 3D, é un bruco già trasformato in farfalla. E’ una miniera di possibilità, come la bici in acciaio (foto) stampata in 3D da studenti olandesi. Il convegno che ospitiamo al Parlamento Europeo qui a Bruxelles insieme a David Borrelli e ad altri tre europarlamentari ha lo scopo di aiutarla a volare ancora più in alto. Si intitola “Conferenza europea sulla manifattura additiva e stampa 3D” e si svolgerà domani, mercoledì 25 maggio, a partire dalle 9,30. E’ prevista la diretta streaming con traduzione simultanea in italiano. Il programma completo é in fondo a questo post.
Prodotti personalizzati e complessi realizzati in un unico esemplare e in modo efficiente, senza sprecare materiali e senza generare rifiuti che pesano sull’ambiente. Soddisfare la fame europea di innovazione e incrementare il valore aggiunto della produzione industriale. Tutto questo, da bruco, é diventato farfalla: la prova é che CECIMO, l’associazione europea dei produttori di macchinari industriali (rappresenta 15000 imprese industriali in 15 Paesi), inserisce la manifattura additiva nella sua strategia.
CECIMO constata che la manifattura additiva sta rapidamente allargando il suo campo di applicazione e che il suo impatto sta comportando la trasformazione di tutte le aree della manifattura. Perché questo potenziale si dispieghi – dice CECIMO – serve però una strategia europea: in materia di manifattura additiva bisogna mettersi d’accordo su standard, certificazioni, normativa quadro…
L’obiettivo della conferenza é proprio questo: dibattere i temi da inserire nella strategia europea per la manifattura additiva. Se ne parlerà durante la seconda parte del convegno, nella quale prenderanno la parola rappresentanti delle imprese e delle associazioni di imprese coinvolte in vari modi. Per l’occasione distribuiremo ai partecipanti uno studio del Parlamento Europeo che abbiamo tradotto in italiano che potete scaricare qui. Nella prima parte invece si parlerà di tecnologia, mercati, sviluppo economico e sostenibilità, con interventi soprattutto di noi europarlamentari e di alti funzionari della Commissione Europea.
“Manifattura additiva” e “stampa 3D” sono espressioni praticamente sovrapponibili. La prima é più riferita alle applicazioni industriali, la seconda al “fai-da-te” più o meno evoluto. In ogni caso, si tratta di una tecnologia in grado di aggiungere materiale, strato su strato, fino a realizzare fisicamente l’oggetto desiderato, immaginato, disegnato o scaricato in forma virtuale dalle numerose librerie già oggi disponibili online. E’ il procedimento opposto alla metodologia sottrattiva usata dall’età della pietra in poi: ricavare un oggetto scheggiando, scalpellando, tagliando un blocco di materiale.
Le applicazioni sono pressoché infinite: non si tratta solo di creare macchinari industriali personalizzati, che é il campo particolarmente caro a CECIMO. Si va dal settore aerospaziale all’odontoiatria. A Roma con il progetto Crowd4Africa e con la stampa 3D gli studenti di un liceo realizzano protesi per bambini amputati e altre attrezzature medico-chirurgiche: il materiale con cui vengono creati questi oggetti è ottenuto riciclando i tappi di plastica. Perché, grazie alla stampa 3D, anche un tappo può dare una mano. O anzi crearla.
Ecco il programma della conferenza