Riforma bolletta elettrica italiana: iniqua e ammazza rinnovabili. Il M5S solleverà il caso in UE
La riforma della bolletta elettrica voluta dal governo Renzi e che entrerà in vigore dal primo gennaio 2016, non solo è profondamente iniqua come spiegheremo poco più sotto, ma é in rotta di collisione con le direttive europee sull’efficienza energetica e sulla promozione dell’uso delle rinnovabili. Già quando queste controproducenti novità erano nell’aria, avevamo inviato una segnalazione al commissario europeo a Clima ed Energia, Miguel Arias Cañete. Il succo della risposta del commissario fu che avrebbe seguito la questione e, se necessario, preso provvedimenti appropriati. Ora che i nostri timori sono confermati é il caso che l’UE agisca contro questa decisione italiana e torneremo a sollecitare il commissario.
Con la nuova bolletta elettrica, nel giro di due anni sarà infatti eliminata la progressività. Sparirà cioé il principio che chi consuma più energia la paga proporzionalmente più cara. Inoltre gli “oneri di rete” (trasporto e distribuzione dell’energia) saranno spostati nella parte fissa della bolletta, quella che non varia in base al consumo. Gli “oneri di sistema” (copertura del bonus sociale, copertura delle agevolazioni alle imprese che consumano molta elettricità, incentivi alle rinnovabili e assimilate eccetera) continueranno ad essere proporzionali al consumo per i residenti; per i non residenti, invece, saranno divisi fra parte fissa e parte variabile della bolletta.
Il risultato saranno vere mazzate per chi consuma poca elettricità – di solito i meno abbienti – mentre chi ne consuma molta pagherà di meno. Risulta inoltre penalizzato chi ha investito per risparmiare energia o la produce e consuma da fonti rinnovabili. I guadagni di produttori e distributori di elettricità vengono stabilizzati e messi al riparo dal calo dei prelievi dal sistema elettrico dovuto ai prosumer, gli utenti che autoproducono una parte dell’energia consumata. Alla faccia del “New deal” per i consumatori varato quest’estate dalla Commissione Europea nell’ambito del pacchetto estivo energia: il “New deal” sottolinea il ruolo positivo esercitato dai consumatori nel mercato dell’energia attraverso l’autoproduzione e l’efficienza energetica e contiene un documento dedicato proprio ai prosumers e alle migliori pratiche di autoproduzione di energia.
Una “riforma” della bolletta elettrica ingiusta come l’ottocentesca tassa sul macinato che ha reso infame il nome del ministro Quintino Sella (come allora, le prime a soffrire sono le famiglie a basso reddito che sono sempre di più).
Intendiamo andare a fondo di questa cosa. Il M5S solleverà il caso a Bruxelles.