Canaglie ipocrite. Bugiardi marci. Lo sanno tutti benissimo, lo sanno da tempo che il debito pubblico della Grecia dev’essere in larga parte cancellato perché la Grecia non potrà mai ripagarlo, neanche a prezzo della più sanguinosa delle austerity. Lo sanno la Merkel, la troika e il FMI (Fondo Monetario Internazionale). Tsipras e Varoufakis per cinque mesi hanno continuato a chiedere alla Merkel, alla troika e al FMI una riduzione del debito: in cambio, avrebbero trangugiato praticamente di tutto. La risposta é sempre stata no: un no più falso di Giuda, alla luce dei documenti che ora – solo ora – vengono fuori. Che “trattative” sono state, quelle che hanno costretto la Grecia ad indire il referendum di domenica? No, non sono state solo trattative in malafede (che già sarebbe scaldalosamente grave): sono state una vera e propria guerra dell’UE contro un suo Stato membro.
Angela Merkel, innanzitutto. La cancelliera tedesca sapeva già nell’autunno del 2011 che la Grecia non era in grado di restituire il suo debito pubblico. Noi sappiamo che la Merkel lo sapeva perché gli Stati Uniti spiavano il suo telefono cellulare (ah sì, la grande fiducia che gli USA ripongono negli alleati europei!) e il riassunto delle conversazioni é stato pubblicato in questi giorni integralmente da alcuni grandi quotidiani, fra cui il francese Libération, e da Wikileaks. E’ noto che gli USA volevano un accordo fra la Grecia e i suoi creditori, e dunque non bisogna stupirsi troppo di questa pallottolina di cacca finita proprio ora nel ventilatore.
E adesso la troika nel suo insieme: BCE (Banca Centrale Europea), Commissione Europea, FMI. Anche la troika sapeva. I quotidiani Sueddeutsche Zeitung e Guardian hanno avuto accesso ad un documento riservato che accompagnava l’ultima offerta dei creditori: anche se la Grecia applicasse l’aumento delle tasse e il taglio della spesa pubblica richiesti e contemporaneamente avesse una forte crescita economica, nel 2030 il rapporto debito-PIL sarebbe ancora pari al 118%, ben al di sopra di quel 110% che – si ritiene – rappresenta la soglia di sostenibilità. Per la cronaca, in Grecia il rapporto debito-PIL é ora pari al 175% circa.
Infine il FMI. Secondo la sua analisi, il debito greco é ampiamente insostenibile. Deve essere in gran parte cancellato; contemporaneamente la Grecia ha bisogno di fondi per rimettere in sesto la sua economia.
Sono le stesse cose che dicono Varoufakis e Tsipras, appunto. La troika sa che hanno ragione. Dunque se, durante le “trattative”, non ha fatto la minima concessione su questo punto i motivi non sono economici e non hanno niente a che vedere con i conti o con la ragionevolezza.