Inaccettabile tentativo di uccidere la neutralità della rete in cambio di concessioni sul roaming

Martedì, al tavolo dei negoziati, non é passata l’idea ignobile alla quale noi del M5S Europa ci siamo opposti duramente in commissione: si sarebbe trattato di sacrificare la neutralità della rete (e il web é uno strumento di uso quotidiano) in cambio di qualche concessione sull’abolizione del roaming, che ora quasi tutti noi paghiamo per non più di qualche giorno all’anno, durante le eventuali vacanze all’estero.

E questa é la buona notizia.

Ma vi é anche una cattiva notizia. Ad oltre tre mesi dall’inizio dei negoziati, il Parlamento Europeo e il Consiglio UE (formato dai ministri degli Stati membri) non hanno ancora raggiunto un accordo su roaming e neutralità della rete. Il Consiglio UE é arrivato alle trattative con l’intento di mantenere possibilmente vivo il primo ed eliminare ad ogni costo la seconda; il negoziatore per il Parlamento Europeo é Pilar del Castillo (Spagna, Partito Popolare) e ha ricevuto dall’assemblea plenaria il mandato esattamente opposto. Io faccio parte della squadra che assiste Pilar del Castillo (è costituita da un esponente per ogni gruppo politico del Parlamento Europeo) ma che non ha la possibilità di intervenire direttamente nel negoziato.

Dalla trattativa, se si troverà un accordo, uscirà la direttiva che disciplinerà il roaming e l’assetto di internet. Nei prossimi giorni la Commissione Europea dovrebbe presentare a Parlamento Europeo e Consiglio UE una proposta per sbloccare lo stallo negoziale. Forse la proposta della Commissione Europea cambierà lo scenario, ma la presidenza lettone del Consiglio UE fa di tutto per raggiungere un risultato entro il 30 giugno, giorno in cui terminerà il suo mandato, e dunque si respira una certa fretta di concludere il negoziato trovando un compromesso a qualsiasi costo del tipo: concessioni sul roaming in cambio del requiem per la neutralità della rete.

La gatta frettolosa fa i gattini ciechi, dice il proverbio. Sono assolutamente inaccettabili le proposte su internet che i ministri UE portano al negoziato col Parlamento: si possono pubblicamente leggere grazie al leak diffuso qualche giorno fa da la Quadrature du Net, che subito dopo ha rivolto al Parlamento Europeo un appello a difesa della neutralità della rete.

Ho comunicato alla squadra negoziale che mi oppongo e mi opporrò con forza a una conclusione del negoziato che non rispetti pienamente il voto del Parlamento Europeo su abolizione del roaming e neutralità della rete. Ho spiegato che non ce l’ha ordinato il medico di trovare un accordo a tutti i costi col Consiglio UE, tanto più se si tratta di sacrificare la neutralità della rete in cambio di concessioni sul roaming.

Se vogliamo lavorare per i cittadini che ci hanno eletto – ho ancora detto ai negoziatori – dobbiamo riconoscere che il miglior compromesso su roaming e neutralità della rete é il testo votato dal Parlamento Europeo nell’aprile 2014: e dunque non dobbiamo fare alcun passo indietro. Le trattative possono tranquillamente continuare anche dopo la presidenza lettone e non dobbiamo farci intimorire dalla prospettiva che, di fronte ad un ulteriore, perdurante stallo, la Commissione Europea ritiri la proposta legislativa su cui ora si negozia.

Meglio non avere una normativa piuttosto che uccidere a norma di legge la neutralità della rete.

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