L’eclissi della ragione genera dirigenti. Le boiate sesquipedali di Terna…
POST UPDATE DEL DOPO ECLISSI 24 marzo 2015″cosa è successo, il dragone non si è mangiato il sole…“
“non è mai esistita un’ondata di maltempo contemporanea di quattro ore in tutto il territorio europeo”. Dirigente Terna
Un pittore di incommensurabile levatura, Goya, nel 1797 realizzo una piccola acquaforte intitolata:” il sogno della ragione genera mostri” .
La frase, indipendentemente dal valore dell’opera, ha attraversato i secoli per la sua disarmante e sempre attuale veridicità.
In questi giorni è rimbalzata in rete, anche grazie a questo blog, la notizia che Terna, preoccupata per le potenziali conseguenze dell’eclisse del 20 Marzo 2015, ha attivato per la prima volta una procedura di emergenza recentemente introdotta. In pratica ha ingiunto a buona parte dei produttori fotovoltaici ( ed ad una parte di quelli eolici) di sconnettere per 24 ore, nella giornata di domani i propri impianti dalla rete, minacciando conseguenze penali e civili in caso di non ottemperanza. La cosa ha destato stupore ed ha attirato un bel poco di attenzione su una decisione ritenuta chiaramente incongrua. Questo è tanto più vero quando si tiene conto che paesi come la Germania, molto più esposti di noi al problema, sia per gli oltre 40 GWp di fotovoltaico installati contro i circa 19 GWp italiani, sia per la maggiore percentuale di copertura prevista per l’eclissi, hanno previsto procedure straordinarie per garantire la stabilità della rete ma senza arrivare in nessun caso al distacco obbligatorio degli impianti.
Sottoposta ad un pesante fuoco di fila mediatico, Terna ha fatto parzialmente marcia indietro ed attualmente il distacco è previsto solo per un periodo ridotto ( tipicamente dalle 07 alle 14) e solo per una parte degli impianti.
L’imbarazzo i danni e le critiche in ogni caso restano, per una decisione che appare debolmente motivata e quasi certamente evitabile con un minimo di buona volontà ( essendo la pianificazione di questo distacco stata decisa da tempo non si può imputare il guaio a mancanza di pianificazione).
In numeri: migliaia di tonnellate equivalenti petrolio in termini di maggiori consumi energetici (la decisione originale comportava maggiori consumi per oltre 10000 tonnellate equivalenti petrolio, l’equivalente di 400 autocisterne da 25 tonnellate, una fila di un chilometro). Un danno di milioni di euro per il sistema paese (il gas il carbone ed il petrolio li importiamo) ed un danno di gran lungo maggiore per i produttori.
In una intervista di ieri a meteoweb sul distacco programmato di buona parte del parco fotovoltaico ( e di una piccola parte di quello eolico) a causa del previsto eclissi di sole, unico caso in Europa, i dirigenti del Sistema elettrico e del Centro Nazionale di Controllo di Terna, Carlini e Carrano si sono arrampicati sugli specchi cercando di motivare una decisione che di tecnico ha ben poco. Con virile sprezzo del ridicolo hanno infilato una dietro l’altra, una serie di perle di cui vi riporto un assaggio qui sotto:
“non è mai esistita un’ondata di maltempo contemporanea di quattro ore in tutto il territorio europeo”
Ma questa è chiaramente un’affermazione a dir poco incauta: un fronte freddo in rapido movimento può tranquillamente attraversare il territorio europeo con effetti molto più pronunciati di un’eclisse parziale di durata equivalente. il punto in ogni caso è che il resto d’Europa ha affrontato questa emergenza come si gesticono le ondate di maltempo anche molto intense, che si ripetono durante l’anno: preparandosi semplicemente a mantenere una sovracapacità produttiva degli impianti tradizionali.
Ma non contenti gli stessi dirigenti han continuato affermando:
“i pannelli fotovoltaici funzionano anche con il maltempo… L’eclissi stoppa proprio l’arrivo dei raggi sulla Terra, non ha nulla a che vedere con una semplice giornata nuvolosa”
Ma questa è davvero una boiata sesquipedali !!!
In una SEMPLICE giornata nuvolosa la produttività di un impianto fotovoltaico cala facilmente di oltre il 90%. Certo: l’impianto continua a funzionare ma a meno di un decimo della sua potenza. La cosa è soggetta ad una verifica elementare: l’albedo ( la percentuale di energia riflessa) di una nuvola è di oltre il 90%. Di conseguenza, per meri motivi aritmetici, solo il 10% dell’energia viene assorbita e/o trasmessa verso il suolo. In realtà in giornate particolarmente grigie la potenza di un impianto può crollare AD UN VENTESIMO di quella normale. L’eclisse in Italia raggiungerà una % di copertura che varia da Nord a Sud. A Milano il 65%. A Roma il 54%, a Bari il 47%. In pratica l’equivalente di una leggera velatura, un quinto della diminuzione di intensità che si verifica al passaggio di un fronte nuvoloso.
Un dirigente di questo livello di Terna non può non conoscere questi numeri.
Quindi delle due l’una: o sono in plateale malafede o stanno dimostrando che in effetti una eclissi minaccia seriamente la rete elettrica italiana.
L’eclissi della ragione appunto.
In qualche caso, apparentemente, agevola la carriera.