L’eclissi di sole e l’Europa a due velocità: solo in Italia ordinato distacco di 24 ore a fotovoltaico (ed eolico)

POST UPDATE DEL 18 MARZOTerna sembra “ripensarci”: il distacco di fotovoltaico ed eolico sarà parziale. Ma in Europa nessuno spegne il fotovoltaico


Si crea un pericoloso precedente in base al quale se la discontinuità delle rinnovabili crea grattacapi allora in Italia si ferma la produzione. Il resto d’Europa invece gestirà il bilanciamento della rete elettrica.

L’Italia ha paura del buio. Venerdì in Europa si verificherà un’eclissi parziale di sole e Terna, il gestore della rete di trasmissione nazionale dell’energia elettrica, ha ordinato il completo distacco per 24 ore di tutti gli impianti fotovoltaici con potenza pari o superiore a 100 Kwh. Per buona misura, l’ordine vale anche per gli impianti eolici (e ci dovrebbero spiegare quale sia il collegamento con l’eclissi). L’eclissi parziale sarà visibile in gran parte dell’Europa ma, a quanto risulta, la decisione di “spegnere” il fotovoltaico non é stata presa in nessuna altra parte del continente.

L’animazione a lato (fonte: Nasa) evidenzia le aree e le ore in cui l’eclissi parziale sarà visibile; la lineetta nera indica l’eclissi totale. In generale, più si va verso Nord, più ampia risulta la superficie del disco´solare che viene nascosta dal passaggio della luna.

Questa eclissi di sole pone effettivamente dei problemi per la gestione della rete elettrica: ma si tratta di problemi risolvibili. O almeno, di problemi che il resto d’Europa considera risolvibili. Al di là dei danni economici agli operatori, il distacco completo per 24 ore di solare ed eolico voluto da Terna crea un precedente. Un importante precedente nella direzione sbagliata: quando la discontinuità degli impianti che producono energie rinnovabili provoca dei grattacapi, si spengono gli impianti. Per questo il senatore Cinque Stelle Gian Pietro Girotto ha chiesto la convocazione di Terna davanti alla X Commissione del Senato italiano (Industria, commercio e turismo): la notizia completa é riservata agli abbonati, ma il titolo e le prime righe dicono l’essenziale.

Dal punto di vista della gestione della rete elettrica, la situazione che si verificherà venerdì mattina é complessa perché la potenza immessa in rete deve essere in costante equilibrio con i consumi: al bilanciamento provvede un sistema di controllo che, in tempo reale, invia ordini agli impianti programmabili di produzione dell’energia elettrica, attinge energia dalle reti di interconnessione con l’estero o  invia all’estero l’energia elettrica in eccesso. Presumendo che il cielo sia sereno, durante l’eclissi l’energia elettrica prodotta dagli impianti solari italiani calerà e poi crescerà con una rapidità quattro volte superiore rispetto ad un tramonto o ad un’alba. Il fotovoltaico fornisce, in media annuale, circa il 7% dell’energia elettrica nazionale; tutta la produzione però aviene di giorno, ed è più alta durante la bella stagione. Nei momenti di picco dell’eclissi, sarà come se ogni 5-10 minuti si spegnesse (o si accendesse) una grande centrale elettrica convenzionale.

catturaAssicurare il bilanciamento durante l’eclissi é così difficile? Per avere un punto di riferimento, é necessario fare l’antipatico confronto Italia-Germania, i due Paesi europei in cui l’energia solare ha un peso maggiore. Anche in Germania è di provenienza fotovoltaica circa il 7% dell’energia elettrica e valgono ovviamente le medesime considerazioni sulla stagionalità. In Germania tuttavia la situazione sarà ancora più complessa perché venerdì mattina il disco solare sarà coperto dalla luna per l´80% circa, mentre in Italia sarà coperto solo per il 50% circa. Il gap fotovoltaico che si verrà a produrre in Germania é riassunto dall’immagine qui accanto (fonte: Fierce energy). La Germania però non “spegnerà” i suoi impianti solari per gestire l’eclissi: men che meno “spegnerà” anche quelli eolici.

Come fanno? Calcoli, suggerimenti e raccomandazioni per gestire l’eclissi in Europa sono in un rapporto di Entso-E, la rete dei gestori europei dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica che unisce 41 gestori in 34 Paesi. Secondo Entso-E, venerdì mattina in Europa, sempre che il cielo sia sereno, verranno rapidamente meno (e poi torneranno rapidamente ad essere disponibili) circa 35.000 MW di energia solare: l’equivalente di 80 centrali elettriche convenzionali di medie dimensioni. Gestire questo evento all’interno della più ampia rete mondiale di interconnessioni – si legge su Entso-E – é una sfida senza precedenti (infatti nel 1999, data dell’ultima eclissi di sole in Europa, il contributo del fotovoltaico alla produzione di energia elettrica era pressoché inesistente). L’Entso-E vede nell’interconnessioni fra le reti nazionali* lo strumento utile per risolvere la situazione: si tratta di prendere l’energia elettrica dove c’é, o dove é possibile produrla, per portarla dove manca e dove non si riesce a produrre tutta quella che serve. Per questo, venerdì mattina, saranno interconnesse (via teleconferenza) anche le sale di controllo delle reti nazionali europee.

Entso-E non ha chiesto di spegnere il fotovoltaico. Non ha nemmeno suggerito di farlo.

Entso-E e l’Europa  non hanno paura del buio.


* vedi anche il video sull’Unione Energetica (in particolare al minuto 1’15”)

** leggi anche su Quale Energia: Eclissi e distacco del fotovoltaico, questione tecnica o propaganda anti-rinnovabili? e il post di Intellienergia su Facebook

 

 

 

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