Il M5S dice no a Cañete commissario europeo. La sua nomina é in stand-by

Come si suol dire, cane non morde cane. Non fino in fondo, almeno. Lo si é visto qui al Parlamento Europeo, a proposito di Miguel Arias Cañete, spagnolo, commissario europeo designato a Clima ed Energia. Cañete ha un passato politico impresentabile dal punto di vista ecologico ed  interessi familiari in vari settori economici. Il M5S non potrà mai accettarlo come commissario europe. Non siamo gli unici ai quali Cañete non piace: é stato incalzato durante la sua audizione davanti alle commissioni ITRE (Industria, ricerca, energia e telecomunicazioni) ed ENVI (Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare), nell’ambito dell’iter che porterà la nuova Commissione Europea a ricevere il semaforo verde (o rosso) dall’intero Parlamento Europeo. Cañete fa parte del Partito Popolare e al suo massacro hanno partecipato molto attivamente anche da alcuni socialdemocratici: si é cosà incrinato il patto di non aggressione nell’Unione Europea fra PPE (centrodestra) e SD (centrosinistra). Su questo patto si fonda la Große Koalition che governa l’Unione Europea.

Però, nonostante l’incrinatura della Große Koalition, non tutti i coordinatori delle commissioni parlamentari ITRE ed ENVI non hanno voluto dire né no né sì a Cañete. L’hanno messo in stand-by. Cane non morde cane: non fino in fondo. I coordinatori del Movimento 5 Stelle (Tamburrano e Pedicini), insieme a Verdi e GUE (estrema sinistra), hanno chiesto invano che la questione si risolvesse una volta per tutte chiamando le due commissioni al completo ad esprimersi col voto: una possibilità esplicitamente prevista dal regolamento. E’ prevalsa la linea attendista: la dichiarazione di interessi finanziari di Cañete sarà sottoposta al giudizio di IURI, la commissione del Parlamento Europeo che si occupa di affari legali.

Magari questo attendismo serve a centrodestra e centrosinistra per ritrovare un accordo che eviti ad altri commissari designati dalle due parti di cadere sotto il fuoco incrociato. Infatti stamattina, mentre si riunivano i coordinatori di ITRE ed ENVI, il Ppe ha attaccato il candidato commissario francese, il socialdemocrato Pierre Moscovici (il link è in inglese ma in Italia é difficile trovare un articolo che parli di Moscovici attaccato dai Popolari. In compenso abbondano quelli relativi alle sue promesse di rigore finanziario).

Cañete é stato bombardato durante l’audizione in ENVI-ITRE soprattutto per i cambiamenti apportati all’ultimo momento alla dichiarazione di interessi finanziari e per i suoi legami con l’industria petrolifera: dopo la designazione a commissario europeo, egli ha venduto insieme alla moglie e al figlio le azioni di due aziende petrolifere; suo figlio ha ceduto a suo genero il posto nei due consigli d’amministrazione; il cognato detiene tuttora un pacchetto di azioni.

Cañete si é difeso asserendo che lui ed i suoi familiari più stretti non hanno più nulla a che vedere con le due aziende. Cognato e genero non sono familiari abbastanza stretti? Noi italiani siamo diventati piuttosto insofferenti al conflitto di interessi relativo ai familiari di un uomo politico. Ieri qui a Bruxelles mi sembrava quasi di essere a Roma: ma non è questo il modo in cui vorrei sentirmi a casa in Europa.

Il conflitto di interessi familiari di Cañete rispetto alle materie di cui dovrebbe occuparsi nell’Unione Europea non é certo l’unico motivo per cui noi del M5S Europa gli diciamo – e gli diremo – un no chiaro e netto. La sua storia politica personale é impresentabile. Fra l’altro, in veste di ministro dell’Ambiente (!) é stato il primo a sdoganare il fracking nell’Unione Europea e non ha detto una parola per difendere il fotovoltaico massacrato lo scorso anno per tenere in piedi le grandi compagnie elettriche spagnole legate alle energie fossili. Inoltre Cañete è famoso da tempo per le ricorrenti e ripetute affermazioni sessiste. Come se non bastasse, durante l’audizione di ieri sono cadute su di lui ombre relative a società di cui è stato responsabile, multate in Spagna per evasione fiscale e collegate sembrerebbe ad alcuni paradisi fiscali.

Il video completo dell’audizione di Cañete (con traduzione simultanea in italiano)

La seconda versione della sua dichiarazione di interessi (la prima non é più on line)

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