Il mercato unico europeo dell’energia regolato dalla libera concorrenza è agonizzando ancor prima di nascere e il commissario europeo all’Energia Günther Oettinger lo ha appreso dai giornali. I corposissimi aiuti di Stato che l’EU si appresterebbe a concedere all’energia nucleare (lo dice l’agenzia di stampa Reuters, una fonte di solito molto attendibile) sono stati oggetto di una mia domanda al commissario all’Energia che ieri ha illustrato alla commissione ITRE la situazione dell’Unione Europea in materia di sicurezza ed efficienza energetica.
La Gran Bretagna intende acquistare l’elettricità prodotta dalla centrale di Hinkley Point al prezzo di 92,5 sterline per megawatt/ora: il doppio del prezzo di mercato (il link si apre su un articolo del Financial Times; la lettura è riservata agli abbonati ma é possibile sottoscrivere un abbonamento gratuito per un numero limitato di articoli). La tariffa “feed in” (“di alimentazione”, si potrebbe anche dire) per l’acquisto dell’energia nucleare da parte dello Stato é indicizzata, é garantita per 35 anni e si somma a un prestito garantito per la costruzione dell’impianto. Il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, a quanto ha riferito l’agenzia Reuters, non ci vedrebbe nulla di strano e sarebbe riuscito a convincerne la Commissione Europea. Alla faccia – appunto – della libera concorrenza e del libero mercato unico europeo dell’energia.
Ecco la mia domanda ad Oettinger :“Giustamente lei ha affermato, commissario, che gli investitori hanno bisogno di garanzie. Fonti di stampa dicono che il commissario alla Concorrenza Almunia avrebbe sdoganato 19 miliardi di aiuti di Stato per la centrale nucleare di Hinkley Point. Miliardi – non milioni – che andranno a gravare sulle tasche dei contribuenti britannici. Questi aiuti di Stato dimostrano che il nucleare é economicamente svantaggioso sul lungo periodo e sono incompatibili, a quanto ci risulta, con la normativa europea.
“Il commissario alla Concorrenza dovrebbe garantire il rispetto delle regole: e non dare indirizzi politici. Lei, commissario Oettinger, conferma queste notizie di stampa? Nel caso, come crede che questa linea possa essere compatibile con la sicurezza da garantire a chi investe nelle rinnovabili? Ci può dire se gli incentivi di Stato al nucleare saranno parte della strategia di sicurezza energetica della nuova Commissione Europea?”
La risposta di Oettinger: “Anch’io leggo i giornali: finora non sono stato coinvolto. Ho un atteggiamento abbastanza cauto: mi chiedo se per la Gran Bretagna é giusto – o meno – garantire a lungo termine questa produzione, che causerà costi notevoli per il sistema britannico. Per quanto riguarda questa tariffa feed in: si tratta solo di un reattore o è un inizio per altri cinque reattori in Gran bretagna, Filnaldia, Ungheria, Francia eccetera? E poi: come dovrà essere il mix energetico? Se si tratta di un solo reattore, si può pensare al gas o all’eolico scozzese.
“Nelle prossime settimane dobiamo pensare se sono necessari questi prezzi per 35 anni, se sono necessarie queste modifiche al mercato oppure altre soluzioni – come un cavo dall’Olanda o dalla Norvegia – costituiscono un’alternativa meno costosa e più positiva per la CO2. Ho vari interrogativi. Finora non sono stato coinvolto. Speriamo che la consultazione possa essere aperta a me e ai futuro commissario”.
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