sabato 9 Dicembre 2023
ITREPoliticaVideo

Bilancio UE | Tagliano le radici dell’albero e dicono che serve per farlo crescere

NOTA: il Presidente Buzek si è sbagliato e mi ha fatto parlare per due minuti invece di due

“Riteniamo i fondi dedicati alla ricerca e all’innovazione tecnologica fondamentali perchè il nostro torni ad essere un continente e una comunità prospera, e crediamo pertanto che rappresentino una priorità assoluta e non sacrificabile.
E’ uno dei tanti paradossi dell’austerità che i governi degli Stati Membri dichiarino il loro impegno al rilancio dell’economia e dell’occupazione e poi gli stessi governi propongano tagli proprio ai programmi ideati per favorirle.

Supportiamo quindi l’approccio del relatore e tendenzialmente esprimeremo un voto positivo a quegli emedamenti che vorranno riportare il bilancio nella sua configurazione iniziale, ovvero prima dei tagli del Consiglio, fatta eccezione per quelle voci del budget potenzialemente utili a finanziare armamenti, la fissione nucleare o che possano comportare un consumo aggiuntivo di energia fossile e di emissioni climalteranti”


Il concetto di “potare l’albero per farlo crescere”, già di suo piuttosto bizzarro, diventa assolutamente aberrante quando la potatura viene effettuata sulle radici.  In ogni comunicazione o testo o report dell’Unione Europea si cita ogni dove la parola “crescita” (come se fosse possibile la crescita economica infinita, basata sullo sfruttamento materiale, in un mondo dotato di risorse naturali limitate)) e poi cala la scure sulle iniziative volte a stimolare l’occupazione ed il rilancio economico.

La Commissione ITRE, lunedì, era chiamata a dare un parere sugli aspetti di sua competenza del progetto di bilancio 2015 dell’Unione Europea: il nostro esame, richiesto per parere e pertanto non vincolante, si é dunque limitato  alle parti del documento finanziario che riguardano industria, ricerca ed energia (e telecomunicazioni). Abbiamo dovuto constatare (ma non ci siamo meravigliati) che il Consiglio dell’Unione Europea vuole tagliare le risorse dedicate ad innovazione, ricerca, piccole e medie imprese: i settori chiave per dare ossigeno alle attività dalle quali dipendono l’economia reale e la prosperità  collettiva. Ha senso? No, esattamente come non ha senso potare le radici di un albero per farlo crescere.

Di conseguenza noi portavoce del M5S in commissione ITRE (Tamburrano e Borrelli), con i nostri voti, abbiamo spesso appoggiato il presidente Buzek laddove egli ha chiesto di evitare i tagli caldeggiati dal Consiglio dell’Unione Europea e di ripristinare invece le cifre di budget inizialmente previste dalla Commissione Europea.

Ma attenzione: abbiamo detto sì solo alle proposte che modificano il bilancio Ue per promuovere iniziative legate alle micro imprese (non ai colossi industriali!) e che possono contribuire a ridurre il consumo di combustibili fossili.  Abbiamo invece detto no agli emendamenti favorevoli all’industria degli armamenti o alla fissione nucleare.

Ho cercato di spiegarlo nel mio intervento. Non ho potuto. Il presidente Buzek ha calcolato in maniera erronea i tempi (avevo due minuti a disposizione ma mi ha dato la possibilità di parlare per un solo minuto). Sullo stesso argomento vedi anche la registrazione dell’intera seduta Itre, disponibile sul sito del Parlamento Europeo.

 

View Parere di Buzek sui tagli al budget della commissione per industria, ricerca ed energia su Scribd