Il Parlamento Europeo approva il CETA, ma i parlamenti nazionali possono ancora stracciare il trattato

Nulla più si oppone all’applicazione provvisoria dello sciagurato accordo con il Canada che costituisce una riforma istituzionale nascosta. Rimane tuttavia aperta una via per uscirne

IN VIDEO TIZIANA BEGHIN M5S EUROPA

Questa mattina a Strasburgo la maggioranza del Parlamento Europeo ha approvato il trattato CETA con il Canada.

I voti a favore sono stati 408 e sono venuti da PPE (centrodestra), ECR (conservatori e riformisti), ALDE (liberali) e da una parte degli S&D (centrosinistra).

Contrari 254 europarlamentari, fra cui la delegazione del M5S; astenuti 33.

In fondo al post l’elenco nominativo dei votanti italiani.

Formalmente il CETA é un accordo commerciale ma in realtà si tratta di una sciagurata riforma istituzionale nascosta perché subordina la possibilità dell’UE e degli Stati di prendere decisioni nel pubblico interesse al fatto che, queste decisioni, non comportino la creazione di nuove barriere commerciali col Canada e non limitino l’amplissimo raggio d’azione ora consentito agli investitori canadesi nell’UE.

Abbiamo subito aggiornato Wiki CETA, lo strumento creato in collaborazione con Tiziana Beghin attraverso il quale i cittadini possono avere informazioni referenziate con link alle fonti e ai documenti ufficiali.

Dopo il sì del Parlamento Europeo, nulla più si oppone all’applicazione del CETA, che è stato approvato a titolo provvisorio, ma a tempo indeterminato. Tutto il mondo è paese L’UE ha scelto questa strada per l’entrata in vigore del CETA al fine di rimandare la ratifica formale per la quale é necessario il consenso (improbabile da ottenere) di tutti i parlamenti nazionali e regionali degli Stati UE.

Oltre al sì della maggioranza del Parlamento Europeo, gli ultimi aggiornamenti di Wiki CETA riguardano la possibilità di uscire dal trattato: a giudizio della Commissione Europea, non ha alcuna rilevanza giuridica il diritto di recesso unilaterale che pure il Belgio ed altri Stati UE si sono riservati per iscritto al momento di votare in trattato in seno al Consiglio UE e non é chiara nemmeno la procedura che l’UE dovrebbe seguire per stracciare il CETA.

Tuttavia anche la Commissione Europea riconosce che l’UE dovrà recedere dal trattato se anche uno solo dei parlamenti nazionali e regionali degli Stati UE dirà no alla ratifica.

VOTI A FAVORE
PARTITO DEMOCRATICO (SD)

Goffredo Bettini Simona Bonafè Silvia Costa Nicola Danti Isabella De Monte Roberto Gualtieri Cécile Kyenge Luigi Morgano Pina Picierno Gianni Pittella David Sassoli Renato Soru Patrizia Toia Flavio Zanonato Damiano Zoffoli

NUOVO CENTRODESTRA (PPE)

Giovanni La Via

FORZA ITALIA (PPE)

Lara Comi
Salvatore Cicu Alberto Cirio Elisabetta Gardini Alessandra Mussolini Salvatore Pogliese Massimiliano Salini Aldo Patriciello Fulvio Martusciello Barbara Matera Stefano Maullu

UDC (PPE)

Lorenzo Cesa

SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (PPE)

Herbert Dorfmann

CONSERVATORI E RIFORMISTI (ECR)

Remo Sernagiotto Raffaele Fitto

VOTI CONTRO
MOVIMENTO 5 STELLE (EFDD)
Isabella Adinolfi
Laura Agea
Daniela Aiuto
Tiziana Beghin
David Borrelli
Fabio Massimo Castaldo
Ignazio Corrao
Rosa D’Amato
Eleonora Evi
Laura Ferrara
Giulia Moi
Piernicola Pedicini
Dario Tamburrano
Marco Valli
Marco Zullo

LEGA NORD (ENF)
Mara Bizzotto
Mario Borghezio
Angelo Ciocca
Lorenzo Fontana
Matteo Salvini

PARTITO DEMOCRATICO (SD)
Brando Benifei
Renata Briano
Nicola Caputo
Caterina Chinnici
Andrea Cozzolino
Michela Giuffrida
Antonio Panzeri
Daniele Viotti

POSSIBILE (SD)
Elly Schlein

INDIPENDENTI
Sergio Cofferati (SD)
Barbara Spinelli (GUE)
Marco Affronte (VERDI/ALE)
Marco Zanni (ENF)

LISTA TSIPRAS (GUE)
Eleonora Forenza
Curzio Maltese
ASTENUTI
Elena Gentile (Partito Democratico)
Alberto Cirio (Forza Italia)

NON HANNO VOTATO
Mercedes Bresso (Partito Democratico)
Paolo De Castro (Partito Democratico)
Enrico Gasbarra (Partito Democratico)
Alessia Mosca (Partito Democratico)
Massimo Paolucci (Partito Democratico)
Barbara Matera (Forza Italia)
Antonio Tajani, in qualità di Presidente de Parlamento, non ha partecipato al voto