Altri alberi abbattuti a Roma. Gualtieri vuole che i veicoli a motore entrino nel bosco di Villa Ada

Altri alberi abbattuti a Roma. Stavolta lo scempio è avvenuto, nientepopodimeno!,  nel bosco di Villa Ada Savoia dove le motoseghe del sindaco-commissario Gualtieri presumibilmente non hanno finito di colpire. Vari tronchi sono infatti marcati con la vernice rossa. Di solito è segno di condanna a morte.

Villa Ada è uno storico, enorme e tutelato parco pubblico di Roma: 160 ettari, per larga parte coperti di alberi. Essi offrono insostituibili servizi ecosistemici alla città: frescura, abbattimento degli inquinanti atmosferici, stoccaggio del carbonio.

Questi nuovi alberi abbattuti a Roma sono legati alla decisione del Comune di aprire un altro cancello di ingresso a Villa Ada e di demolire perciò un tratto del muro di recinzione lungo via San Filippo Martire, all’altezza di via Giuditta Pasta, nel quartiere Parioli. Qui sotto, le immagini del cantiere nella parte più prossima alla strada.

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In via San Filippo ora non esistono cancelli per entrare a Villa Ada. Bisogna fare un lungo giro e, per evitarlo, in epoca imprecisata è stato letteralmente aperto un buco nel muro. Il nuovo varco sta sorgendo a poca distanza dal buco.

Ma dal buco si passa solo a piedi. Invece il cancello d’ingresso voluto dall’amministrazione capitolina guidata da Gualtieri è largo sei metri, affinché possano transitare anche i veicoli a motore della manutenzione.

In quella zona di Villa Ada non esistono strade adatte ai veicoli: è la parte più selvaggia di un parco per il resto ampiamente attrezzato e fruibile. Lì ora c’è un’isola di natura dentro al cuore di una città: solo silenzio, bosco, animali e sentieri pedonali che si snodano fra fitti alberi.

Per cui, o i veicoli della manutenzione imparano a volare o la motosega di Gualtieri tornerà in azione per consentire ai camioncini di attraversare il bosco.

Al momento, a quel che appare, si è fatta piazza pulita del bosco di Villa Ada “solo” per creare un modesto slargo in corrispondenza del futuro cancello carrabile, il cui imbocco da via San Filippo avverrà attraverso una stretta curva a gomito. Ecco altre immagini del cantiere, anche dall’interno del parco. Le frecce evidenziano le funeste marcature con la vernice rossa che spiccano sui tronchi.

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Ma, come dicono le associazioni di difesa del verde, che bisogno c’è di un varco carrabile anziché esclusivamente pedonale? In caso di emergenza, la zona è già accessibile attraverso un cancello del contiguo centro carabinieri.

Inoltre, sempre secondo le associazioni, la Sovrintendenza Capitolina ha prescritto che il nuovo varco di ingresso a Villa Ada sia un passaggio solo pedonale – se è così, Gualtieri non ne ha tenuto conto – e la Soprintendenza Archeologia ha prescritto che i lavori avvengano senza danneggiare le radici degli alberi.

Magari le radici sono rimaste sane e salve. Ma rami e tronchi no: lo documentano le foto.

Alberi e arbusti crescono fino a ridosso del muro di recinzione di Villa Ada che costeggia via San Filippo. Sembra ovvio che ci si debba porre questo problema nella prospettiva di aprire un cancello carrabile.

Invece questi nuovi alberi abbattuti a Roma non figurano nella relazione tecnico-descrittiva del progetto. Il sindaco-commissario ha voluto far finta di nulla?

Le marcature con vernice rossa sui tronchi gettano foschi presagi sul destino di altri alberi nei pressi del varco. Il loro eventuale abbattimento avverrà nell’ambito degli unici lavori ora in corso, che sono quelli per il cancello carrabile.

Un ulteriore e ben più massiccio ricorso alla motosega sarà ovvio se, installato il cancello per i veicoli a motore, si vorranno creare in quel settore di Villa Ada i percorsi adatti ai camioncini.

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