Interrogazione M5S avvia procedura per maggiori controlli su nucleare ucraino

Avete presenti i reattori nucleari dell’Ucraina? Bombe pronte ad esplodere  nel cuore dell’Europa. Sono vecchi e pericolosi pezzi di antiquariato risalenti all’epoca di Chernobyl. Eppure le istituzioni europee contribuiscono indirettamente a mantenerli in funzione per decenni a venire, ben oltre l’età pensionabile. Soldi dei cittadini spesi per appendere queste spade di Damocle sulle teste di tutti noi.

Come M5S, qualche tempo fa, tramite un’interrogazione abbiamo posto alla Commissione Europea il problema dei fondi erogati all’Ucraina e da essa utilizzati per prolungare in eterno la vita dei suoi catorci nucleari: uno scandalo che deve finire. L’ interrogazione è a firma di Dario Tamburrano, Fabio Massimo Castaldo, Eleonora Evi e con la partecipazione degli eurodeputati Michèle Rivasi, Bart Staes (entrambi dei Verdi) e Ana Gomes (S&D).

E’ finalmente arrivata la risposta: la Commissione Europea trova ragionevole la nostra richiesta di imporre almeno standard europei di sicurezza ai reattori nucleari dell’Ucraina. L’istanza verrà ora sottoposta all’organismo europeo che fa da supervisore alla sicurezza nucleare, l’ENSREG. Certo, non si tratta di passi da gigante: quando affronta la questione, sembra che il commissario Miguel Arias Cañete (l’autore della risposta alla nostra interpellanza) cammini sulle uova. D’altronde, si sa che l’Europa non ha ancora preso una posizione netta contro il nucleare: quindi imporre all’Ucraina di spegnere i suoi reattori suona ancora come una pretesa azzardata. In fondo a questo post i testi di interpellanza e risposta.

Attendono ancora risposta le due lettere inviate ad Euratom ed EBRD, le istituzioni europee che contribuiscono a finanziare il mantenimento in attività dei vecchi reattori nucleari ucraini, per esortarle a sospendere il programma. La prima lettera era firmata da 26 eurodeputati (tutti del M5S gli italiani: oltre a noi,  Piernicola Pedicini, Eleonora Evi, Ignazio Corrao, David Borrelli e Tiziana Beghin); la seconda dai parlamentari italiani M5S Paola Nugnes, Gianni Girotto (Senato), Marco Da Villa e Salvatore Micillo (Camera).

Intanto però consideriamo un successo aver convinto la Commissione Europea a sottoporre ad ENSREG (l’organismo supervisore della sicurezza nucleare) il problema di allargare ai Paesi confinanti con l’UE il concetto della “revisione fra pari” della sicurezza nucleare. Significa che gli standard dovranno essere uguali per tutti, proprio perché le conseguenze di una catastrofe nucleare non si fermano certo ai confini arbitrari scritti nei trattati.

E se l’UE comincerà a ficcare il naso nelle  centrali nucleari ucraine, l’Ucraina magari dovrà rimangiarsi la decisione di prolungare l’operatività di un reattore nel quale – come ha constatato un’associazione ambientalista – l’usura di alcuni componenti supera anche di dieci volte il massimo ammissibile. L’Ucraina magari smetterà finalmente di spender soldi per continuare a far funzionare centrali nucleari vecchie e stravecchie.

Piccoli passi, appunto. Noi continuiamo a seguire la questione, tenendo nel frattempo tutte le dita incrociate.

Foto.

Il testo dell’interrogazione

interrogazione nucleare ucraina.

La risposta del commissario Miguel Arias Cañete
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