Migranti, la Libia minaccia di bombardare le navi della missione UE

La Libia l’ha detto chiaro e tondo: bombarderà le navi europee se entrano nelle sue acque territoriali senza chiedere il permesso. Con squilli di trombe e rulli di tamburi, l’UE ha lanciato la missione nel Mediterraneo contro il traffico di migranti. C’é però un piccolissimo particolare: per entrare in casa d’altri bisogna suonare il campanello ed attendere che il padrone apra la porta.

Dopo aver mobilitato navi da guerra, sommergibili, elicotteri e droni per la missione nel Mediterraneo, l’UE sta cercando di ottenere un mandato dall’ONU e il consenso della Libia, dalle cui coste partono i barconi diretti in Italia. L’alto commissario dell’ONU per i rifugiati  ha già detto che la priorità dev’essere il salvataggio delle vite umane in mare, che le vittime del traffico di migranti devono essere protette e che va garantito l’accesso al territorio europeo.

Quanto al consenso della Libia, la faccenda è ancor più complicata. Il Paese é completamente destabilizzato. Ha due Governi e tre eserciti. Il Governo riconosciuto a livello internazionale ha espresso profonda preoccupazione per la decisione dell’UE, che “non ha tenuto in considerazione la difficile situazione all’interno della Libia e non si é coordinata con le autorità libiche”.

Inoltre il comandante dell’aeronautica militare che fa capo al medesimo Governo ufficialmente riconosciuto ha avvisato l’Unione Europea: tutte le navi che entreranno nelle acque territoriali libiche saranno bombardate.

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