La Grecia sta accettando un’altra dose di austerity

Povera Grecia. Col coltello alla gola, sta accettando un’altra dose di austerity. Una dose magari ridotta, ma pur sempre di austerity: la proposta negoziale del Governo greco che sta incontrando il gradimento dell’UE contiene aumento dell’IVA, nuove tasse, innalzamento dell’età pensionabile. L’Europa sta facendo soffrire la Grecia (come tutti i PIGS mediterranei); in campio, la Grecia non sta ottenendo praticamente nulla se non un po’ di soldi che consentiranno di evitare l’incombente default per alcuni mesi, durante i quali dovrà chiedere nuovi aiuti.

Salvo sorprese, l’accordo con l’UE non comprenderà la ristrutturazione e l’alleggerimento del debito pubblico greco: un punto che, all’inizio delle trattative, il Governo di Tsipras poneva come condizione irrinunciabile.

Tutti convengono che il debito pubblico greco é insostenibile. Ma é passata – pare – la linea della Commissione Europea; di ristrutturazione, si parlerà in seguito: quando la Grecia avrà fatto i famigerati compiti a casa e avrà trasformato in provvedimenti concreti le dure condizioni alle quali ottiene dai creditori il denaro che le serve per restituire ai creditori stessi il denaro che essi le hanno prestato in passato.

La Grecia non sta neanche ottenendo – eppure era un’altra sua “irrinunciabile” richiesta iniziale – un accordo di ampio respiro e di lunga durata: avrà solo i soldi che le servono per evitare il default durante i prossimi sei mesi. Niente “piano Marshall” con investimenti che consentano di rimettere in moto l’economia disastrata dall’austerity: solo una fettina del piano Juncker, che consiste notoriamente in ingegneria finanziaria e non in soldi veri.

Per ora, la Grecia ha ottenuto una sola cosa: la BCE di Mario Draghi (Banca Centrale Europea) non le ha tolto l’ossigeno. La BCE sta continuando a fornire denaro al sistema bancario greco. Denaro indispensabile dal momento che i cittadini e le aziende, temendo il futuro, corrono tutti in banca a ritirare i propri soldi. Lo fanno da mesi e ad un ritmo che negli ultimi giorni é sempre più accelerato. Sono soldi che lo Stato dovrà restituire alla BCE. Restituire con gli interessi, s’intende. A meno che…

A meno che, all’ultimo, l’accordo non si trovi. In questo caso, chi ha avuto ha avuto (i cittadini greci che hanno ritirato i soldi in banca) e chi ha dato ha dato (la BCE). Potrebbe essere un brutto scherzo per Draghi & C…

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