L’Assemblea Nazionale della Francia ha votato all’unanimità contro lo spreco alimentare: il cibo invenduto dei supermercati deve essere redistribuito gratuitamente. Là non si ripeterà più la scena che si vede anche in Italia all’ora della chiusura, quando gli addetti buttano nel cassonetto il cibo in scadenza – ma non ancora scaduto – appena ritirato dagli scaffali. Aprono le confezioni e le innaffiano di candeggina.
Se qualcuno domanda: “Perché questo spreco? Se almeno lasciaste intere le confezioni, i poveracci potrebbero recuperarle e mangiare…”, gli addetti del supermercato si stringono nelle spalle e rispondono: “Lo so, mi piange il cuore ogni volta. Ma sono ordini”.
Il no allo spreco alimentare é contenuto in emendamenti alla legge relativa alla transizione energetica, che aumenta le energie rinnovabili, riduce l’uso dei combustibili fossili e la dipendenza dal nucleare…nel 2050.
I supermercati con almeno 400 metri quadrati di superficie devono attrezzarsi entro il 2016 affinché il cibo invenduto venga donato ad associazioni umanitarie oppure usato gratuitamente per nutrire gli animali o produrre compost.
Il problema, fanno notare dalla Fédération française des Banques alimentaires, é che ora le associazioni umanitarie rischiano di essere sommerse da doni inutili: con le loro attuali attrezzature, hanno difficoltà a gestire grandi quantitativi di cibo che scade nel giro di poche ore.