TTIP & ICS: il maquillage gattopardesco della clausola ISDS. Aggiornato lo wiki TTIP

E’ ancora una volta fresco di aggiornamento lo wiki TTIP, lo strumento di informazione al servizio dei cittadini sul trattato di libero scambio in corso di negoziazione segreta fra UE ed USA. L’ultima novità: la Commissione Euroopea sta cercando di effettuare un’operazione cosmetica su una delle parti piú inaccettabili del TTIP. La settimana scorsa ha proposto di ribattezzare “sistema ICS” la clausola ISDS, quella che  (se mai il trattato verrà approvato) consentirà alle corporations di citare in giudizio gli Stati davanti ad un tribunale speciale per farsi risarcire i danni causati dalle politiche sociali ed ambientali.

Il nuovo “sistema”, che i grandi media presentano come un superamento sostanziale della clausola ISDS, non ne tocca minimamente la sostanza. Di fatto, vengono modificati solo i criteri per scegliere i giudici. La Commissione Europea ha applicato il famoso principio del Gattopardo, il romanzo di Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

Secondo la proposta della Commissione Europea, le corporations manterranno il diritto di farsi risarcire i danni dallo Stato se non riceveranno un trattamento “giusto ed equo” nonché privo di “manifesta arbitrarietà”. Ma non esiste una linea di confine certa, sempre valida ed assoluta fra ciò che è equo e ciò che non lo é: questa indeterminatezza apre sterminati orizzonti di fronte alle pretese delle corporations e di fronte alla bravura dei loro avvocati.

Il sistema ICS comprende e ricicla anche l’aspetto peggiore della clausola ISDS: il diritto al risarcimento in caso di esproprio indiretto. L’ “esproprio indiretto” é un concetto molto vago. La proposta della Commissione dice che va definito caso per caso ed esplicita solo alcuni degli elementi che concorrono ad identificarlo.

Ma al peggio non c’è limite. Il “sistema ICS” consente di considerare “esproprio indiretto” i provvedimenti pubblici per difendere salute, ambiente eccetera che hanno un impatto così forte da apparire “manifestamente eccessivo” rispetto allo scopo.

Ma non è affatto esplicitato dove cominci e finisca il manifestamente eccessivo. In ogni caso ora sappiamo che, se mai il TTIP sarà approvato, le politiche pubbliche per difendere l’ambiente, la salute eccetera non dovranno essere “manifestamente eccessive”. Altrimenti bisognerà risarcire i danni agli investitori statunitensi.

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