Nucleare. Altri soldi pubblici per Hinkley Point C, la centrale-zombie in cerca di costruttore

Il nucleare non é in grado di decollare. E la Gran Bretagna cerca di dargli una spinta attraverso l’ennesima massiccia iniezione di denaro pubblico. Il cancelliere George Osborne ha annunciato che lo Stato garantisce con due ulteriori miliardi di sterline (2,76 miliardi di euro) la costruzione della centrale di Hinkley Point C. Significa che se le società incaricate di realizzare l’impianto non riusciranno a restituire alle banche i soldi presi in prestito, lo faranno i contribuenti. Il costo previsto di Hinkley Point C é pari a 24,5 miliardi di sterline, circa 33 miliardi di euro al cambio attuale.

Attualmente solo la francese EDF é disposta ad accollarsi Hinkley Point C, ma per il 50% al massimo. Gli altri potenziali soci sono evaporati, tranne i cinesi, interessati ad una quota pari al 30-40%. Osborne spera che i 2 miliardi di sterline spianeranno la strada ai cinesi. Eppure la nascitura centrale nucleare di Hinkley Point C – la prima in Gran Bretagna dal 1995 – ha già ottenuto enormi aiuti di Stato: altri 10 miliardi di sterline (13,8 miliardi di euro) offerti come garanzia ai costruttori nel 2013 e soprattutto un sussidio della durata di 35 anni sotto forma di prezzo di acquisto dell’energia elettrica prodotta dall’impianto: lo Stato la pagherà 92,5 sterline al MWh (127,7 euro), circa il doppio del prezzo attuale di mercato. Alla faccia del mercato unico europeo dell’energia regolato dalla concorrenza, di cui l’UE é solita riempirsi la bocca: avevamo interrogato in proposito la Commissione Europea, che ha risposto arrampicandosi sugli specchi insaponati.

Per capire le ragioni degli enormi aiuti di Stato offerti alla costruenda centrale nucleare di Hinkley Point bisogna tener presente che le cose vanno davvero molto male nei cantieri di Flamanville (Francia) e di Olkiluoto (Finlandia), le uniche centrali nucleari in costruzione in Europa occidentale. EDF é coinvolta in tutti e due i progetti. Ma i reattori sono indietro di anni e annorum rispetto alla tabella di marcia e ci sono problemi di ogni tipo. Soprattutto, i costi stimati sono lievitati a dismisura e i conti da pagare sono diventati pozzi senza fondo. Non a caso in primavera la Finlandia ha deciso di cancellare la possibilità di aggiungere un altro reattore nel cantiere della centrale nucleare Olkiluoto.

Tutti questi fatti dimostrano che il nucleare non rappresenta solo un suicidio ecologico: é anche fuori mercato perché costa troppo. Praticamente, é morto. Puó somigliare ad un morto che cerca di camminare appoggiandosi a montagne di denaro pubblico, come nel caso di Hinkley Point C. Ma i morti che camminano si chiamano zombie e, giustamente, fanno paura.

Disegno di Federico Monaco