Il TTIP porterà a disintegrazione europea, disoccupazione, instabilità. Lo studio di Jeronim Capaldo tradotto da Attac
Lo studio effettuato per conto della Commissione ITRE del Parlamento Europeo non é l’unico a dirlo: il TTIP, il trattato di libero scambio in corso di negoziazione fra UE ed USA, é una fregatura poderosa per gli europei. Questo risultato é infatti confermato da una ricerca di Jeronim Capaldo, pubblicata in inglese sul sito dell’Istituto di Globalizzazione e Sviluppo Sostenibile dell’Università Tuft di Boston, presso il quale Capaldo é ricercatore. La traduzione italiana che trovate qui sotto é stata diffusa pochi giorni fa da Attac Torino. Titolo: “TTIP: disintegrazione europea, disoccupazione, instabilità”
Il succo, in estrema sintesi: il TTIP causerà una diminuzione degli scambi intra-europei ed indurrà nell’UE una diminuzione del reddito da lavoro ed un aumento della disoccupazione.
La Commissione Europea afferma che il TTIP sarà una cuccagna perchè farà aumentare nell’UE il reddito e il PIL. Queste conclusioni derivano dalla proiezione degli impatti del TTIP ottenute attraverso il Computable General Equilibrium, un modello che consente di stimare le reazioni dell’economia ai cambiamenti. Jeronim Capaldo rileva che si tratta di un modello inadatto perché non tiene adeguatamente conto delle dinamiche occupazionali. Ha perciò rifatto i conti del TTIP basandosi sul Global Policy Model delle Nazioni Unite, che invece considera queste dinamiche.
Risultati. L’aumento degli scambi transatlantici avverrebbe a scapito del commercio interno della UE. Si verificherebbe una diminuzione delle esportazioni nette in tutti gli Stati membri (soprattutto nel Nord Europa, in Francia, Germania e Gran Bretagna) con una conseguente diminuzione del PIL, che invece aumenterebbe, anche se di poco, negli USA. Sempre negli USA i posti di lavoro aumenterebbero di 784.000 unità, mentre nell’UE diminuirebbero di 583.000 unità. La perdita di posti di lavoro accelererebbe ulteriormente la diminuzione dei redditi e dei consumi; simmetricamente, aumenterebbero i profitti e le rendite. In particolare, nell’arco dei primi 10 anni di TTIP la perdita pro capite di redditi da lavoro nelle famiglie operaie dell’UE varierebbe a seconda dei Paesi fra 165 euro a ben 5.500 euro (Francia), con conseguenti diminuzione del gettito fiscale, aumento dell’indebitamento dello Stato, maggiore stress dei sistemi di sicurezza sociale.
TTIP: disintegrazione europea, disoccupazione, instabilità. Di Jeronim Capaldo