A Roma la definiremmo “una sòla”. E’ una sòla pazzesca la desecretazione, venerdì scorso, del “mandato”, cioé delle direttive impartite dall’UE alla delegazione europea che sta negoziando con gli Stati Uniti il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il devastante trattato per l’abolizione delle barriere doganali e non doganali negli scambi commerciali fra Usa ed Unione Europea. E’ una sòla perchè il testo delle direttive – sebbene formalmente segreto – in realtà é già trapelato da tempo. Dal giugno scorso, ad esempio, é on line attraverso le pagine di Stop TTIP Italia.
In effetti le uniche notizie relative al contenuto del TTIP derivano ai “leak”, cioé dalla diffusione di documenti che dovevano rimanere riservati. La Commissione Europea e il Consiglio Europeo hanno semplicemente ripubblicato il “mandato” venerdì in forma ufficiale: lo hanno fatto con molto ritardo ritardo sia rispetto alla data del documento – 7 giugno 2013 – sia rispetto al “leak”. Il Sole 24 Ore ha confezionato un titolo entusiasta: “Il negoziato non é più segreto”. Balle. Balle spaziali
Conosciamo grazie ai “leak” l’enorme potenziale distruttivo che il TTIP ha nei confronti dell’ambiente, degli standard alimentari, del welfare europeo o di quel che ne resta: i negoziati, avviati per decisione del Consiglio Europeo, vengono condotti in totale segreto. Neanche noi parlamentari europei abbiamo accesso al contenuto delle trattative e alle bozze del trattato. Voteremo il testo – prendere o lasciare – quando sarà completato.
Oltre alle direttive impartite dall’UE ai suoi negoziatori, sono filtrate varie bozze delle trattative in corso per il TTIP. I “leak” riguardano:
- servizi, investimenti ed e-commerce (messe on line dal tedesco Zeit, scorrere fino in fondo alla pagina per trovare il testo in inglese)
- energia (fonte: Huffington Post Usa)
- settore chimico (fonte: organizzazione CIEL, Center for International Environmental Low)
Il nocciolo della questione emerge con chiarezza già dal “mandato”. Dice che il TTIP dovrà abolire tutte le barriere tariffarie e non tariffarie nel commercio fra USA ed UE.
Le barriere tariffarie (i dazi doganali) sono già ora tutto sommato modeste. Ma cosa sono le “barriere non tariffarie”? Ecco alcuni esempi. Negli USA la presenza di OGM non va segnalata sull’etichetta dei cibi: nell’UE sì. Negli USA è permesso somministrare ai bovini sostanze ormonali che aumentano la produzione di latte e rendono più rapido l’accrescimento: nell’UE é vietato. Negli USA l’igiene delle carni di pollo è affidata ad un lavaggio finale con la candeggina; nell’UE, durante macellazio0ne e lavorazione, é prescritta l’osservanza di regole che impediscono la contaminazione batterica.
Ora la carne agli ormoni, gli OGM e i polli candeggiati statunitensi non hanno accesso al mercato europeo. Il “mandato” ai negoziatori UE parla apertamente della necessità di rimuovere questi “ostacoli non necessari” al commercio fra USA ed UE raggiungendo “un ambizioso livello di compatibilità normativa” basata sulla valutazione dei rischi dal punto di vista scientifico.
Tirate forse un sospiro di sollievo pensando che é più sicuro evitare i trattamenti ormonali alle mucche eccetera? Errore. Queste pratiche, negli USA, sono considerate sicure per la salute umana da un punto di vista scientifico. Nella nostra cara, vecchia Europa non la vediamo così: chiedetevi quale delle due sponde dell’Atlantico é la più forte, quale delle due é in grado di imporre il suo punto di vista “scientifico”
Inoltre il “mandato” ai negoziatori europei consente esplicitamente loro di accettare due clausole fortemente volute dagli statunitensi: la prima é detta “di protezione degli investimenti” (fornisce alle aziende protezione anche dagli espropri “diretti ed indiretti”), la seconda é conosciuta come ISDS, “investor-to-state dispute settlement”. Traduzione pratica: quando un’impresa si sentirà danneggiata dalle scelte politiche di uno Stato potrà trascinarlo davanti ad un collegio arbitrale (una sorta di tribunale) per ottenere indennizzo.
Quali sono le scelte politiche che potrebbero danneggiare le imprese? Quelle che difendono la salute e l’ambiente, ad esempio. Quelle che antepongono le persone e i beni comuni ai profitti aziendali. Il TTIP non uccide solo la democrazia a causa delle trattative segrete e dei contenuti segreti: uccide anche la sovranità degli Stati.
VEDI INTERVENTO DI TIZIANA BEGHIN IN PLENARIA A STRASBURGO (15 luglio 2014)