Chi, come e cosa. Il voto a Strasburgo su raccomandazioni Europarlamento su negoziati TTIP e “nuova” clausola ISDS

La clausola ISDS nel TTIP é viva e vegeta. Solo che non si chiama più così. Anzi: non ha proprio più un nome. E’ diventata L’Innominata. Nonostante un buon numero di franchi tiratori, il Parlamento Europeo ha approvato mercoledì le sue raccomandazioni alla Commissione Europea sul trattato di libero scambio in corso di negoziazione segreta fra UE ed USA. Queste raccomandazioni sono frutto di un ignobile compromesso fra le due maggiori forze politiche europee, il PPE (Centrodestra) e gli S&D (centrosinistra).

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Il centrosinistra aveva bisogno di dire che dal TTIP era cancellata la clausola ISDS. L’acronimo sta per “Investors State Dispute Settlement”, risoluzione delle controversie fra Stato ed investitori. La clausola ISDS, in nome della protezione degli investimenti, consente alle multinazionali di rivolgersi a tribunali privati per chiedere i danni ad uno Stato qualora esso approvi una legislazione (relativa ad esempio a salute ed ambiente) che lede i loro interessi. Il PPE, al contrario, voleva a tutti i costi mantenere la clausola ISDS nel TTIP. Risultato: ora il Parlamento Europeo (o meglio, la sua maggioranza) raccomanda di

sostituire il sistema ISDS con un nuovo sistema per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stati, che sia soggetto ai principi e al controllo democratici, nell’ambito del quale i possibili casi siano trattati in modo trasparente da giudici togati, nominati pubblicamente e indipendenti durante udienze pubbliche e che preveda un meccanismo di appello

Le udienze saranno pubbliche e sarà possibile interporre appello. Sono queste le principali differenze che il Parlamento Europeo richiede di introdurre rispetto alla versione “classica” dell’ISDS. Resta intatta la possibilità per le multinazionali di citare in giudizio uno Stato per danni davanti ad un tribunale privato.

Più di un terzo del Parlamento Europeo si é opposto a questa schifezza. Per sapere come si sono espressi i singoli eurodeputati sul TTIP, bisogna consultare Vote Watch oppure i verbali della seduta di mercoledì alle pagine 162 e 163, dove sono riportati i risultati della votazione finale sulla “Bernard Lange – Résolution”, questo il nome tecnico del documento. Gli Eurodeputati M5S (tutti presenti) hanno ovviamente votato un convinto NO. Onore ai franchi tiratori che hanno avuto il coraggio di ribellarsi al grande inciucio europeo, Ma tra gli italiani del PD ed exPD, hanno votato NO e sono andati contro gli ordini del gruppo S&D solamente in 5: Briano, Cofferati, Panzeri, Schlein, PanzeriViotti (tra i quali Cofferati e Schlein sono usciti tempo fa dal PD). Tra gli assenti in S&D, Picierno e Soru. Hanno votato NO anche tutti gli italiani della GUE: Spinelli, Forenza e Maltese.  No anche dalla Lega Nord. Tra il PPE, tutti allineati agli ordini di scuderia con il loro SI, eccetto gli assenti Toti e Mussolini.

Qui sotto l’immagine (clicca per vederla ingrandita e scaricarla) con i voti (a favore, contro e assenti).

VOTO LUGLIO RACCOMANDAZIONI PE X TTIP small
CLICCAMI PER INGRANDIRMI

Stessi dati in pdf qui.

Nonostante questo non è detta l’ultima parola, ce lo spiega la nostra Tiziana Beghin (M5S) in questo video. Ma è necessaria in autunno una grande mobilitazione europea ed italiana affinché i cittadini sappiano quale schifezza sta per cascare sulle proprie teste.

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Più info sulla pagina ufficiale del Movimento 5 Stelle Europa qui

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