Energia, piano e consultazione UE per i consumatori. Purchè non si intralci il mercato

E’ online fino all’8 ottobre la consultazione pubblica UE sull’assetto da dare al mercato dell’energia. Consente di esprimere opinioni su molti punti: ma non su quello fondamentale. Cioè sul fatto che, almeno secondo l’Unione Europea, il prezzo generato dal libero mercato e dal gioco della domanda e dell’offerta conduce al migliore dei mondi possibili e costituisce dunque la miglior protezione possibile per le famiglie e per i consumatori. Di conseguenza, qualsivoglia intervento dello Stato nei prezzi dell’energia deve sparire.  Lo dice espressamente la comunicazione della Commissione Europea a cui la consultazione é collegata. La comunicazione si intitola “Un “new deal” per i consumatori di energia”.

Dice testualmente la comunicazione:

Gli Stati membri spesso fanno riferimento a un mercato al di sotto delle sue possibilità o a esigenze di protezione sociale per giustificare la regolamentazione dei prezzi. Gli obiettivi di politica sociale, che mirano ad esempio a proteggere i consumatori vulnerabili con tariffe generali regolamentate, non sono sufficientemente trasparenti e possono addirittura fare aumentare i costi dell’energia per tutti i consumatori, vulnerabili e non. Di conseguenza, è opportuno valutare altre misure più sostenibili e mirate al fine di aiutare gli Stati membri a deregolamentare i prezzi per gli utenti finali. La Commissione sta collaborando con gli Stati membri per una graduale soppressione dei prezzi regolamentati sottocosto.

C’é comunque una buona notizia. Il documento di lavoro collegato alla comunicazione difende a spada tratta l’autoproduzione, l’accumulo e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Ma, purtroppo, non difende queste pratiche perchè fanno bene alla società e al pianeta. Le difende invece perché – così si legge – fanno bene al mercato.

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