Si potrebbe lungamente discutere sulla necessità di pagare il debito pubblico con il sangue, il sudore e le lacrime dei cittadini. Comunque durante l’audizione del ministro dell’Istruzione Giannini davanti alla commissione Itre del Parlamento europeo, avvenuta la scorsa settimana, ho voluto mettere l’accento sul fatto che tagliare i fondi della scuola per diminuire il debito pubblico è una decisione assolutamente insensata. Essa infatti ipoteca non solo il presente ma anche il futuro: costruire il domani é impossibile quando si toglie ossigeno all’istruzione, all’università, alla ricerca.