Decine e decine di osservazioni all’inceneritore di Roma. Tre sono anche a mia firma e (sorpresa!) si e’ mossa la Regione

Sono state pubblicate pochi giorni fa le osservazioni all’inceneritore di Roma. Sono decine e decine. Le hanno presentate comitati, associazioni, semplici cittadini per sollevare i problemi dei danni ad ambiente, salute, economia ed altro che l’impianto produrrebbe.

Ci sono anche alcune osservazioni, piuttosto pesanti, della Regione Lazio. Dal punto di vista formale, si chiamano “richieste di integrazioni”.

Ho presentato come primo o secondo firmatario tre osservazioni all’inceneritore di Roma, insieme a Virginia Raggi, sindaca fino al 2021, e  Carla Canale, consigliera del IX Municipio.

Le prime due riguardano, rispettivamente, il percorso ad ostacoli per presentare le osservazioni stesse e il mancato rispetto – secondo noi – di una lunga serie di leggi italiane ed europee. A grandi linee, molti dei rilievi riecheggiano il nostro esposto alla Corte dei conti sull’ecomostro mangiasoldi.

L’ultima, ma non meno significativa, delle tre osservazioni riguarda il conflitto di interessi del sindaco-commissario Gualtieri.

In veste di commissario, Gualtieri è chiamato ad autorizzare l’impianto del quale egli stesso è committente, poiché l’ha previsto nel suo piano rifiuti e ha bandito le gare per la realizzazione. Inoltre, in qualità di sindaco, Gualtieri è l’azionista di maggioranza di ACEA, l’azienda che si occupa (fra l’altro) dei rifiuti di Roma e che è la capofila del raggruppamento di imprese candidato a realizzare l’inceneritore.

La direttiva UE sulla valutazione di impatto ambientale – la fase del procedimento che permette appunto di presentare le osservazioni – vieta i conflitti di interesse in generale. Vieta inoltre che il committente di un impianto coincida con colui che lo autorizza. Più chiaro di così…

Le osservazioni all’inceneritore di Roma non sono linkabili separatamente. Per leggerle, bisogna innanzitutto andare sulla pagina web del PAUR, il procedimento per autorizzare l’impianto. Questa pagina contiene semplicemente una serie di cartelle.

Per arrivare alle osservazioni bisogna aprire, nell’ordine, le cartelle “Documentazione amministrativa”, “Richiesta integrazioni merito – osservazioni”, “Osservazioni”. A questo punto ci si trova davanti ad un’altra serie di cartelle, ciascuna contraddistinta dal nome degli autori delle osservazioni. All’interno di esse, finalmente, è possibile aprire i file delle osservazioni.

Dalla cartella “Richiesta integrazioni merito – osservazioni” si arriva anche all’interessante cartella “Richieste integrazioni merito”. Contiene una serie di cartelle, ciascuna dedicata agli atti ufficiali con i quali vari enti pubblici si esprimono a proposito dell’eventuale autorizzazione dell’inceneritore.

Arrivati a questo punto, merita la pena di aprire, nell’ordine, le cartelle “Regione Lazio” e poi almeno le cartelle “RM20250007832” e “RM20250008094”.

In quest’ultima – appunto, RM20250008094 – la Regione in sostanza fa presente che non è stato svolto per bene l’iter attraverso il quale si è esclusa la necessità di una VINCA, la valutazione di incidenza sulle vicine aree protette della rete UE Natura 2000. Chiede inoltre di acquisire la posizione, a proposito dell’inceneritore di Roma, del gestore di queste aree protette, cioè l’Ente Regionale Parco Castelli Romani.

Nella cartella “RM20250007832” invece la Regione Lazio presenta una serie di rilievi sui documenti progettuali dell’inceneritore di Roma e chiede produrre precisazioni e nuovi documenti.

Si tratta di questioni tecniche: ma sono fondamentali.

Se il vento non cambia, sembrerebbe essersi incrinato il laissez-faire della Regione sull’inceneritore di Roma. In questo caso, il sindaco-commissario Gualtieri non deve temere solo l’indignazione dei cittadini.

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