L’UE è arrivata al bivio fra guerra e pace

Significano guerra i nomi per i massimi incarichi UE dei prossimi cinque anni che sembrerebbe siano usciti, lo scorso martedì 25 giugno, da un summit svoltosi a Bruxelles a porte chiuse.

I nomi in questione: Ursula von der Leyen, già ampiamente dimostratasi una guerrafondaia, di nuovo alla guida della Commissione europea; e Kaja Kallas come alto rappresentante UE per gli Esteri.

Kaja Kallas, attuale primo ministro dell’Estonia, è l’unica ad aver pubblicamente appoggiato l’ideona del presidente francese Macron di mandare truppe occidentali a combattere in Ucraina.

Si è inoltre distinta per aver alzato le tasse allo scopo di inviare aiuti all’Ucraina (più dell’1% del PIL estone va a Kiev) e per avere dichiarato che non esiste un piano B diverso dalla vittoria militare dell’Ucraina.

Colei che dovrebbe guidare la diplomazia europea non prende neanche in considerazione l’idea di una soluzione diplomatica del conflitto.

La ciliegina su questa torta tossica è la vecchia idea di von der Leyen di istituire l’incarico di commissario UE alla Difesa.

Guerra, purtroppo, è l’unica e vera realtà preparata da questa scelta dei nomi e da questa spartizione degli incarichi.

Il resto, al quale ampiamente si dedicano i grandi media italiani, è mero folklore. E’ folklore ad esempio che la Meloni, tagliata fuori dalle trattative, voglia per l’Italia (ossia per un suo protetto) un incarico di peso a Bruxelles in cambio dell’appoggio al pacchetto von der Leyen-Kallas.

Invece, c’è un’unica cosa che conta: se queste nomine davvero andranno in porto, l’UE e l’Italia faranno la fine dell’Estonia.

Significa dare in pasto alla guerra una fetta crescente di risorse, e dare probabilmente in pasto alla guerra anche delle persone in carne ed ossa. Significa spendere i soldi dei contribuenti per missili e proiettili che causano morte, infinito dolore e distruzione anziché per scuole, ospedali, transizione ecologica e tutte le belle supercazzole promesse con il Green Deal.

La conferma di von der Leyen alla guida della Commissione europea per i prossimi cinque anni deve passare attraverso l’approvazione del Parlamento europeo. La maggioranza che la sostiene (popolari del PPE, sedicenti socialisti di S&D, liberali di ALDE) è risicata. Si parla di possibili franchi tiratori.

Il M5S farà di tutto per impedire che l’Unione europea dei prossimi cinque anni sia governata da dei guerrafondai.

Farà di tutto: sia che i guerrafondai in questione si chiamino von der Leyen e Kallas sia che si chiamino in altro modo, casomai i franchi tiratori impallinassero queste nomine.

E’ un momento cruciale per il futuro dell’Unione europea e dei suoi cittadini. Un momento addirittura esistenziale – il bivio fra guerra e pace – nel quale è necessario che si uniscano tutti gli uomini di buona volontà.

Foto, foto

Condividi sui social networks