“Per il Movimento 5 Stelle la soluzione è risparmiare e produrre energia pulita a casa propria”: un diritto che è diventato legge europea (con effetti dal 2020 sulle legislazioni nazionali) in seguito ad un mio preciso input
Sono orgoglioso di aver costruito le basi, con il mio lavoro di cinque anni al Parlamento europeo, di un punto del programma con cui il M5S si presenta alle elezioni europee del 26 maggio. Si tratta di “Salute dei cittadini al primo posto con le energie rinnovabili”.
Riporto un passo di questo punto programmatico tratto dal testo completo pubblicato dal Blog delle Stelle. Questo passo cita i provvedimenti del “Pacchetto UE energia pulita” che ho contribuito a negoziare in Europa e che contengono un’utopia diventata legge. Seguendo i link che ho aggiunto qui sotto al testo del Blog delle Stelle, è possibile ricostruire e approfondire i miei interventi per ciascuno di questi provvedimenti.
IL FUTURO È RINNOVABILE: STOP FONTI FOSSILI
Nella legislatura uscente, grazie al Movimento 5 Stelle sono stati fatti buoni progressi nelle politiche per la decarbonizzazione del sistema energetico: la direttiva efficienza energetica, quella sulla prestazione energetica nell’edilizia, la direttiva rinnovabili, il regolamento sulla governance dell’energia, il regolamento e la direttiva sul mercato elettrico recentemente approvati prevedono target più elevati e modificabili al rialzo, più controlli contro i furbetti, meno spazio alle centrali convenzionali e attenzione alla dismissione dei sussidi fossili.
Le mie vittoriose battaglie al Parlamento europeo si riflettono anche nella frase successiva del Blog delle Stelle. Riguarda i diritti dei prosumer, i piccoli produttori-autoconsumatori di energia rinnovabile.
Per il Movimento 5 Stelle la soluzione è “risparmiare e produrre energia pulita a casa propria” agevolando i cosiddetti prosumer che producono, accumulano e scambiano l’energia e partecipano a schemi di efficienza energetica
I diritti dei prosumer, compreso quello di produrre energia a casa propria, sono diventati legge europea (con effetti sulle legislazioni nazionali dal 2020) in seguito ad un mio preciso input. Gli ostacoli finora incontrati dalla generazione diffusa di energie rinnovabili sono nati proprio dal mancato riconoscimento di questi diritti.
Una cosa importante resta da fare. La direttiva rinnovabili stabilisce che il target del 23% di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2030 possa essere rivisto – ma esclusivamente al rialzo – nel 2023. Se vorrete rieleggermi, l’aumento significativo di questo target sarà la mia battaglia dei prossimi cinque anni.