L’UE mette la lente d’ingrandimento sulla geotermia inquinante

Il Parlamento Europeo esamina sei petizioni provenienti da Toscana, Umbria e Lazio e la Commissione Europea annuncia uno studio sui problemi che esse sollevano. E’ la condizione necessaria per l’intervento legislativo

Mette le foglie e i primi fiori il germoglio di un quadro normativo UE sulla geotermia inquinante che il M5S ha fatto spuntare a Bruxelles. Ieri, mercoledì 21 marzo, il Parlamento Europeo ha esaminato sei petizioni che illustrano i problemi causati dalle centrali geotermoelettriche attualmente in funzione in Italia (tutte concentrate in Toscana) o – si teme – da quelle di probabile prossima apertura in Umbria e Lazio.

La Commissione Europea ha risposto annunciando che ha avviato uno studio sulle emissioni degli impianti geotermici: “Geothermal plants’ and applications’ emissions: overwiev and analysis”. Lo studio “darà ulteriori prove sulla necessità di azioni a livello europeo”. E’ insomma la condizione necessaria per un intervento legislativo. Il video con la registrazione della seduta che la commissione parlamentare petizioni ha dedicato alla geotermia inquinante (traduzione simultanea in italiano) si avvia nel momento in cui la Commissione Europea dà questa notizia. A seguire c’é uno dei nostri interventi. Per vedere la registrazione dall’inizio potete spostare il cursore indietro o cliccare qui.

Da mesi insistiamo affinché le istituzioni UE accendano i riflettori sui paradossi della geotermia italiana: le centrali geotermoelettriche ora in funzione emettono più gas dell’effetto serra rispetto alle corrispondenti centrali termoelettriche alimentate da un combustibile fossile come il gas naturale, ma ricevono gli incentivi per le rinnovabili. Questi impianti inoltre emettono grandi quantità di sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente, a cominciare dal mercurio, e comportano rischi per la falda idrica.

Una situazione che qui a Bruxelles nessuno conosceva. L’intervento legislativo dell’UE per il quale lo studio costituisce l’indispensabile premessa é un punto sul quale abbiamo costruito il consenso nella commissione parlamentare ITRE (energia ed industria) e nell’assemblea plenaria.

Due delle petizioni trattate ieri dal Parlamento Europeo vengono dal polo geotermico del Monte Amiata (Arcidosso e Piancastagnaio; quest’ultima, recentissima, non appare ancora sul sito internet dell’Europarlamento). Le altre dal Lago di Bolsena (il cui inquinamento rischia di peggiorare a causa di una centrale geotermoelettrica ormai in dirittura d’arrivo), da Casciana Terme Lari, Caprarola e Viterbo: tutte zone interessate da progetti o trivellazioni. Oltre che sulle emissioni, si soffermano sui problemi relativi a sismicità indotta, sorgenti termali e falde idropotabili sotterranee.

La presidente della commissione petizioni,  Cecilia Wikström, ha annunciato la volontà di seguire la futura evoluzione di tutti questi problemi (mantenendo aperte tutte e sei le petizioni) e di manifestare per lettera la preoccupazione del Parlamento Europeo alle autorità italiane.

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