Newsletter del 10 ottobre 2017

Eventi

Ciclo di conferenze di Franco Fracassi

11/11/2017 ORE 17:00-19:00
IL MONTE PASCHI, LA GLOBALIZZAZIONE FINANZIARIA E IL SISTEMA BANCARIO EUROPEO

2/12/2017 ORE 17:00-19:00
LA FORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA IN EUROPA

9/12/2017 ORE 17:00-19:00
LA SIRIA, L’ISIS E LA STRATEGIA DEL TERRORE IN EUROPA

16/12/2017 ORE 17:00-19:00
LA NATO E LA NUOVA STRATEGIA USA: IMPLICAZIONI PER L’UNIONE EUROPEA

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Efficienza energetica nell’edilizia, un bicchiere più vuoto che pieno

Anche se ha accolto varie idee dei nostri emendamenti, fra cui i “tetti verdi” (cioè coperti di vegetazione) per migliorare l’isolamento termico degli stabili, la commissione parlamentare ITRE (industria ed energia) ha bocciato la scorsa settimana la più importante delle nostre richieste: quella di non conteggiare come deficit pubblico gli investimenti per l’efficienza energetica degli edifici.

Durante le votazioni sulla proposta di direttiva formulata dalla Commissione Europea a proposito dell’efficienza energetica nell’edilizia, i ciechi sacerdoti del rigore a tutti i costi uniti nell’inciucio europeo fra centrodestra (PPE) e centrosinistra (S&D- Socialisti) hanno detto di no all’emendamento numero 472, cofirmato dai colleghi David Borrellied Eleonora Evi, che mirava ad offrire agli Stati UE la possibilità di dribblare almeno alcuni dei più deleteri aspetti dell’austerity.

Mentre scriviamo, i documenti relativi al voto sono ancora disponibili sul sito della commissione solo in inglese. La direttiva costituirà  il quadro normativo per ridurre i consumi relativi ad elettricità, riscaldamento invernale, condizionamento estivo eccetera e fa parte del “winter package”, il cosiddetto pacchetto invernale sull’energia.

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No geotermia inquinante. Nostre osservazioni alla VIA di “Nuova Latera”

Come già per Piancastagnaio 6, durante l’estate abbiamo presentato osservazioni per cercare di impedire la realizzazione della centrale geotermica “Nuova Latera”, nell’omonimo comune in provincia di Viterbo, destinata a produrre energia elettrica e a rimettere in funzione parte degli impianti (foto) che, a cavallo del 2000, ebbero vita brevea causa delle emissioni che facevano seccare la vegetazione e di una nube tossica arrivata fino a Montefiascone. Il testo completo delle osservazioni é in fondo a questo post.

La richiesta di costruire “Nuova Latera” viene da Enel Green Power. A quanto si vede dai progetti e documenti che essa ha presentato alla Regione Lazio per la VIA (la preventiva Valutazione di Impatto Ambientale prescritta dalle leggi italiane ed europee), “Nuova Latera” ha molti aspetti in comune con le centrali geotermiche dell’Amiata: sfrutterà fluidi geotermici che contengono dal 3 al 6,5% in peso di “gas incondensabili”. Essi saranno dispersi nell’atmosfera e comprendono varie sostanze dannose per la salute, come arsenico e mercurio. Sono previsti filtri che li abbatteranno, senza però eliminarli.

In base ai dati forniti da Enel Green Power, ammesso e certo non concesso che i filtri siano costantemente in funzione (sull’Amiata sono spesso fuori servizio), “Nuova Latera” emetterà in un anno oltre 7 chili di mercurio e circa mezzo chilo di arsenico.

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Eredità di Chernobyl. L’Italia importa cibo radioattivo dall’Ucraina?

Cibo radioattivo di Chernobyl, lo stiamo ancora mangiando e ne mangeremo ancora in futuro? La conseguenza del disastro nucleare avvenuto nel 1986 non riguarda solo la contaminazione del cibo che viene tuttora consumato in Ucraina (e già ciò non è poco) ma anche quello che viene importato nell’UE. Se non dovesse nel frattempo cambiare la legislazione europea, nel 2020 cesseranno anche i controlli molto parziali che ora vengono effettuati solo su prodotti animali, miele, funghi e bacche.

Abbiamo presentato un’interrogazione su questo tema. Il testo é in fondo a questo post. Il pensiero corre anche al tentativo della Commissione Europea di eliminare i controlli sulla radioattività del cibo proveniente dal Giappone dopo Fukushima.  Per quanto riguarda il cibo proveniente dall’Ucraina, il regolamento 733 del 2008 fissa dei limiti solo per la radioattività di cesio 137 e cesio 134. Significa che non esistono norme a nostra difesa rispetto, ad esempio, allo stronzio 90, che secondo Greenpeace contamina tuttora in modo preoccupante il grano prodotto in alcune zone dell’Ucraina. Non solo: il regolamento 1609 del 2000 fa sì che i limiti relativi a cesio 137 e cesio 134 valgano solo per pochi alimenti (appunto prodotti animali, miele, funghi, bacche) e il regolamento 1048 del 2009 prevede che questi limiti non siano più in vigore a partire dal 2020. Ciò significa che fra due anni dall’Ucraina potranno arrivare liberamente sulle nostre tavole mirtilli, funghilatte, etc nei quali la radioattività é tuttora presente in quantitativi non indifferenti.

Quello che vogliamo sapere dalla Commissione Europea è se ritiene che gli scarsi controlli ancora in vigore siano sufficienti e come intende agire dopo il 2020.

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