Prosumer e comunità dell’energia. La nostra battaglia di libertà all’Europarlamento


Un resoconto in video della nostra azione come M5S al Parlamento Europeo dal 2015 ad oggi per la tutela e il riconoscimento dei diritti legali dei Prosumer Energetici (la fusione dei vocaboli inglesi corrispondenti ai nostri “produttori” e “consumatori”) e delle Comunità dell’Energia.

Un nuovo modello di energia e di società è infatti non solo é possibile, ma anche necessario: una rete in cui si produce, si immaganizza, si consuma, si vende e si scambia fra pari energia da fonti rinnovabili scalzando i grandi gruppi industriali delle energie fossili.

Cittadini produttori e contemporaneamente consumatori di rinnovabili: una battaglia di libertà e democrazia.

Per la prima volta, grazie al nostro lavoro all’interno del Parlamento Europeo, una definizione precisa dei prosumer (definiti autoconsumatori all’interno della categoria dei clienti attivi) e delle collettività e comunità dell’energia sono presenti nelle proposte legislative della Commissione Europea:

– nella revisione della Direttiva relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica [http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52016PC0864R%2801%29 (2016/0380)]
si definiscono finalmente termini e diritti/doveri di:
o Cliente attivo
o Collettività dell’energia locale

– nella revisione della Direttiva per la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili [http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52016PC0767R%2801%29 (2016/0382)]:
o Autoconsumatore di energia rinnovabile (sottocategoria del cliente attivo)
o Collettività dell’energia e Comunità produttrici/consumatrici di energia rinnovabile.

Il coinvolgimento di cittadini prosumer e comunità dell’energia ha un potenziale incredibile per l’Unione Europea in termini di:
– sostenibilità climatico ambientale;
– bollette più basse anche per i consumatori “passivi”;
– indipendenza geopolitica dai conflitti associati all’accaparramento di fonti fossili sempre più scarse, dimensione spesso dimenticata;
– creazione di valore e di esternalità positive economiche

Uno studio di settembre 2016 condotto da CE Delf e commissionato da Greenpeace, Friends of the Earth Europe, the European Renewable Energy Federation (EREF) and REScoop
“The potential of energy citizens in the European Union” (http://www.cedelft.eu/publicatie/the_potential_of_energy_citizens_in_the_european_union/1845), stima la potenza di fuoco di questi nuovi attori del mercato:
– nel 2030, 112 milioni di prosumers (comprese le scuole, comunità locali e ospedali) potrebbero soddisfare da soli al 19% della domanda di elettricità dell’UE;
– nel 2050, la metà dei cittadini dell’Unione europea potrebbe produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili, soddisfacendo così il 45 per cento della domanda di energia dell’Ue.

Uno studio (http://www.erneuerbareenergien.de/local-added-value-from-a-community-wind-farm/150/437/96249/) dimostra che i parchi eolici di proprietà di comunità energetiche locali offrono un ritorno economico di 8 volte superiore a quello di impianti simili posseduti da grandi gruppi internazionali dato che il valore creato da impianti a conduzione locale viene mantenuto più facilmente nel territorio poiché si avvalgono di prestatori in loco, usano banche del luogo, offrono opportunità di investimento;

Quindi i cittadini dell’energia, le loro reti, locali, nazionali e europee, sono la rivoluzione democratica e pacifica per il nostro continente, il valore aggiunto per l’UE sul quale dobbiamo puntare.

Durante la parte restante del 2017 e nella prima parte del 2018 difenderemo queste proposte, provando anche a migliorarle nel complesso iter legislativo che porterà ai testi finali.

Potrete seguire gli aggiornamenti futuri seguendo questa chiave di ricerca prosumer

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